
Cambiare l’intitolazione della scuola “Carlo Pisacane” con quella del pedagogo giapponese Makiguchi Tsunesaburo? Non si può, perché mette a rischio l’identità culturale.
È quanto afferma l’on. Rampelli del Pdl, primo firmatario della risoluzione con la quale si chiede al Governo di fissare un tetto massimo di alunni stranieri per classe, che si è rivolto al ministro Gelmini chiedendo di rilevare quante scuole italiane stanno cambiando la precedente titolazione dedicata a qualche connazionale illustre per sostituirlo con personaggi di altre etnie.
L’iniziativa del deputato è stata provocata dalla intenzione della scuola “Pisacane” di Roma, nota per l’altissima percentuale di alunni stranieri, di cambiare l’intitolazione a favore di un pedagogista giapponese.
Per Rampelli questo della Pisacane non sarebbe un caso isolato, perchè già nello stesso quartiere romano in un’altra scuola è stata portata a termine un’operazione del genere. Queste iniziative, secondo il parlamentare, rientrano “in una precisa strategia dettata dalla furia ideologica della sinistra: cancellare i nomi di eroi, educatori, scienziati e personalità italiane che riecheggiano nelle intestazioni delle scuole italiane“.
Peraltro, mettere un nome arabo, giapponese, pakistano a una scuola primaria – ha concluso Rampelli – “ne rende difficile anche la pronuncia agli alunni. Poi così si perderebbe l’identità culturale italiana, che passa anche per i titoli di scuole, università e ospedali“.
Della questione del cambio di titolazione il deputato ha già investito il prefetto di Roma e il Direttore dell’ufficio scolastico regionale del Lazio.
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