La sentenza della Corte a favore degli Enti locali taglia le gambe alla protesta

C’erano anche disabili di fronte al Parlamento per protestare contro i tagli previsti dalla nuova legge finanziaria nei confronti delle Amministrazioni locali.
Al centro della manovra per il 2006 ci sono, ancora una volta, i conti degli Enti Locali.
Meno risorse vogliono dire, secondo i Comuni e le Province meno servizi, meno attività sociali.
Meno risorse, secondo il Governo, vogliono dire meno consulenze, meno sprechi.
C’è, dunque, una diversa valutazione sugli obiettivi che la manovra vuole colpire.

Proprio durante le manifestazioni di protesta è arrivata la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima una precedente finanziaria (quella del 2003), in quanto, violando l’autonomia degli Enti locali, individuava, allora, quali capitoli di spesa dovevano essere oggetto di taglio e riduzione.

La sentenza, che dà ragione agli Enti locali e che vale per il 2003, è stata salutata dalle Autonomie locali con grande soddisfazione, ma potrebbe diventare una specie di boomerang per la nuova finanziaria contestata.
Visto, infatti, che non vengono più individuate le aree di spesa degli Enti locali soggette a riduzione, ma si colpiscono in modo generico i bilanci, la responsabilità del cosa tagliare e del dove ridurre passerà interamente alle Amministrazioni locali che autonomamente opereranno le scelte dolorose dei tagli.

Sostenere, quindi, che i tagli della legge finanziaria colpiscono i servizi ai disabili, i trasporti scolastici oppure il tempo pieno sarà un po’ più difficile.