“È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione (art. 3, comma 1 della legge 104/1992).

Rispetto a dieci anni fa il numero di alunni con disabilità, inserito in scuole statali, è aumentato di 59 mila unità, con un incremento superiore al 50%. La percentuale di alunni con disabilità rispetto all’intera popolazione scolastica presente nelle scuole statali nel 1998-99 (1,6% nel 1998-99) ha subito un incremento nel corso del decennio successivo pari a 0,7 punti in percentuale.

Il numero di alunni con disabilità, dunque, cresce ogni anno in quantità e in incidenza: l’anno scorso erano 175.778, pari al 2,3% della popolazione scolastica.

Nel corrente anno scolastico si può stimare che il numero di alunni con disabilità abbia già raggiunto quasi le 180 mila unità, mentre i livelli di popolazione scolastica restano stabili.

Questo continuo aumento di alunni disabili ha portato, alcuni anni fa, ad una riflessione sulla certificazione dell’handicap.

Dopo una lunga fase, è stato varato un regolamento della Presidenza del Consiglio (dpcm n. 185/06) che fissa criteri più rigorosi per le certificazioni, prevedendone la collegialità nella definizione da parte delle Asl e disponendo “l’indicazione della patologia stabilizzata o progressiva accertata con riferimento alle classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Se la collegialità della certificazione risulta generalmente praticata, sembra invece che i parametri riferiti alle classificazioni dell’OMS siano stati applicati con molta elasticità e con poco coordinamento tra le diverse Asl, pregiudicando, in qualche modo, il rigore, l’oggettività e l’equità del sistema di certificazione.

La liberalizzazione del sostegno per effetto della sentenza della Consulta pone ora la necessità di pervenire, una volta per tutte, a certificazioni probanti della disabilità.