La scuola dell’autonomia e la valutazione secondo la Cgil-scuola

In vista della somministrazione delle prove per la rilevazione dei livelli di apprendimento di italiano, matematica e scienze che il gestore del sistema di valutazione nazionale (Invalsi) si accinge a mettere in atto in tutte le scuole, la segreteria della Cgil-scuola prende posizione con un documento critico.

Dopo aver premesso “che la rilevazione della qualità del sistema di istruzione, degli insegnamenti, degli apprendimenti e degli standard di servizio sia opportuna per l’esplicitazione delle potenzialità delle scuole dell’autonomia e per la trasparenza del loro operato nei confronti dei soggetti esterni“, la Cgil-scuola ritiene che “un sistema di valutazione può funzionare se ricorrono due condizioni:
· affidabilità e piena autonomia del soggetto valutatore;
· ampio consenso sugli obiettivi, sulle modalità, sui parametri da utilizzare e sull’uso che sarà fatto della valutazione

Per il sindacato l’Invalsi non ha i requisiti di affidabilità e di autonomia rispetto al Miur.
Le Indicazioni Nazionali – afferma la Cgil-scuola – hanno carattere provvisorio e il MIUR non ha definito i livelli essenziali delle competenze e gli standard di apprendimento per ogni classe.
Quali competenze e conoscenze – si chiede il sindacato di Panini – si vogliono accertare?

Il Miur prevede che le prove siano obbligatorie per le classi del primo ciclo di istruzione (seconde e quarte della scuola primaria; prime della scuola secondaria di primo grado).
Per la Cgil-scuola tale obbligo non sussiste perché non se ne parla nella legge di riforma.

Lo stesso decreto legislativo sul servizio nazionale di valutazione (n. 286/2004) afferma all’articolo 1, comma II° che “.. Al conseguimento degli obiettivi di cui al comma 1 concorrono l’Istituto nazionale di valutazione di cui all’articolo 2 e le istituzioni scolastiche e formative.”
Per la Cgil quel “concorrono” non vuol dire che le scuole debbono, perché sono autonome…
Sembra tornare, dunque, quel concetto di autonomia come principio di sovranità delle scuole rispetto al sistema di istruzione che la Cgil scuola porta avanti da tempo.