La riforma della scuola è legge

L’aula della Camera, in terza lettura, ha dato il via libera definitivo alla riforma del sistema scolastico del governo Renzi, con 277 sì, 173 no e 4 astenuti.

A favore hanno votato Pd, Area popolare (cioè Ncd e Udc), Scelta civica, Cd-Ppi, Psi, Minoranze linguistiche.

Contrari M5s, Forza Italia, Lega, Sel, gli ex del M5S, Fratelli d’Italia, e alcuni Dem in dissenso dal loro gruppo. 

E tante le proteste sia fuori ad opera dei sindacati, sia dentro l’aula. Il leghista Fedriga è estato espulso per il cartello “Giù le mani dai bambini”, i 5 Stelle hanno letto in coro e in piedi la Costituzione, Sel ha esposto cartelli che richiamavano il no al referendum in Grecia. Ma il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini è soddisfatta: AUDIO.

Il testo prevede, tra le altre cose, l’assunzione in due fasi di 100mila docenti, lo stanziamento di 200 milioni da usare dal 2016 per premiare i professori. I presidi potranno ricorrere alla chiamata diretta. Viene inoltre potenziato il meccanismo dell’alternanza scuola-lavoro