La revisione delle Indicazioni in quattro mosse

Nella circolar en. 31/2012 sulla revisione delle Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, il ministro Profumo, in vista dell’approvazione delle “nuove” Indicazioni revisionate sulla base di quelle per il Curricolo, ha dettato i tempi per la consultazione delle scuole.

FASE 1. Restituzione alle scuole degli esiti del monitoraggio svolto secondo le indicazioni date con C.M. n. 101/2011. Gli esiti del monitoraggio, condotto dall’Ansas e dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, sono stati pubblicati sul sito del Miur (www.istruzione.it) nei giorni scorsi e hanno riguardato la parte generale, la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Il report della scuola secondaria di I grado dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni.   

FASE 2. Predisposizione di una prima bozza del documento sulla base degli esiti del monitoraggio, della consultazione diretta delle scuole e dei contributi degli esperti. Si terrà conto, inoltre, delle memorie inviate dalle società scientifiche, dalle associazioni disciplinari e professionali e dalle organizzazioni sindacali già audite in occasione della elaborazione delle Indicazioni nazionali del 2007.

FASE 3. Consultazione telematica delle scuole sui nodi principali della bozza del nuovo testo.

FASE 4. Adozione del testo definitivo, integrato con le modifiche suggerite dalla consultazione, dopo un’ultima revisione linguistica e grafica. Il testo verrà adottato mediante regolamento ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1998, n. 400. Richiederà, quindi, una procedura consultiva non breve (parere del Consiglio di Stato e registrazione della Corte dei Conti).

La circolare ministeriale precisa, infine, che “Il Capo dipartimento per l’istruzione, valuterà tempi e modalità per l’organizzazione di incontri di carattere nazionale o regionale per raccogliere le esperienze più significative che sono state realizzate negli ultimi tre anni scolastici e per acquisire utili suggerimenti non solo sui contenuti specifici del documento nazionale ma anche sugli strumenti, normativi ed organizzativi, che potranno favorire l’autonoma progettazione curriculare delle istituzioni scolastiche”.