La Moratti all’Unità: falso il taglio di 70.000 posti. I sindacati la contestano

“Caro Direttore, ho letto con sorpresa gli articoli “Scuola Moratti, ecco perchè il Paese si ribella”, e “Denigrare, dividere, disinformare, le tre D di Letizia”, pubblicati da l’Unità del 12 marzo scorso. Voglio subito affermare che non è mai stata mia intenzione denigrare, dividere, disinformare: anzi, proprio per ristabilire la correttezza dell’informazione vorrei fare alcune precisazioni sui principali punti trattati negli articoli”. Così comincia la lettera che il ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, ha inviato al direttore dell’Unità. Il ministro ribatte alle polemiche ed elenca una serie di precisazioni.

IL CONFRONTO – La riforma è il risultato di ripetuti confronti con insegnanti, famiglie, studenti, organizzazioni sindacali, esponenti del mondo della produzione e del lavoro, associazioni professionali. (…)

ORGANICI – E’ destituita di fondamento l’affermazione che sono stati “tagliati 70.000 posti”. (…)

PROGRAMMI – La legge 53 e il decreto 59 non parlano di programmi di insegnamento, peraltro ampiamente superati, ma di profilo educativo, culturale e professionale dello studente e di “Indicazioni nazionali per i piani personalizzati della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I grado”.

TEMPO PIENO – Il tempo pieno non sarà una sorta di doposcuola e nè un parcheggio per bambini, ma conserverà la sua funzione educativa, offrendo in piu’ la possibilità alle famiglie di scegliere percorsi personalizzati. (…).

LINGUE STRANIERE – Per quanto riguarda le ore dedicate all’insegnamento delle due lingue comunitarie nella scuola secondaria di I grado sono da tenere presenti alcuni punti fondamentali. Anzitutto, nella secondaria di I grado la riforma prevede per l’intero corso l’insegnamento sia dell’inglese sia di un’altra lingua comunitaria. In secondo luogo, nella primaria l’insegnamento dell’inglese, per effetto della riforma, viene introdotto in via generalizzata anche nelle classi prime e seconde e prosegue nelle altre classi. (…).

UNICO SISTEMA EDUCATIVO – Nell’articolo si sostiene che “il Ministro ha ripristinato il canale duale: formazione professionale o licei. E’ inaccettabile che a 13 anni venga sancita una separazione tra chi studia e chi invece è condannato ad un lavoro precoce”. La legge non parla affatto di “canali”, e tanto meno di separazioni, ma di un unico sistema educativo. (…).

Ma le polemiche continuano. “In Emilia-Romagna aumentano gli studenti e le richieste di tempo pieno e il Miur diminuisce gli insegnanti”. A denunciare questa situazione le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna, che hanno incontrato la stampa per fare il bilancio di un anno “di bugie del governo” sulla scuola, come hanno voluto sottolineare. “La realtà scolastica della nostra regione è più povera – continuano – l’istruzione ha avuto un taglio di oltre 33 milioni di euro”. Le tre sigle spiegano il dato confrontando le tabelle per il bilancio scuola’ pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del dicembre 2002 e del dicembre 2003. Per quest’anno, insomma, il taglio – secondo i sindacati – si attesta ad un -1,34%. Ma poichè gli stipendi sono regolati dal contratto nazionale, questi tagli dove si indirizzano? Secondo i sindacati la risposta è lampante: “i tagli sono fatti sulla riduzione del personale”.

“L’anno scorso – spiega Claudio Cattini, segretario generale Cgil Scuola – con un organico maggiore e un numero di alunni inferiore, l’Ufficio regionale Istruzione aveva detto di aver dato risposta all’80% delle richieste del tempo pieno: quest’anno possiamo allora stimare una risposta al solo 50% della scelta delle famiglie”.