La guerra dei banchi: oltre un terzo delle classi coinvolte. E l’organico aggiuntivo c’è?

La guerra dei banchi/2

Dalle scuole è stata presentata la richiesta di 2,4 milioni di banchi monoposto. Lo ha fatto sapere il Ministero dell’istruzione. Il sottosegretario Peppe De Cristofaro in Commissione Cultura alla Camera ha fatto sapere  che “la scuola può scegliere tra un banco monoposto con caratteristiche più tradizionali o una seduta più innovativa: sarà libera scelta della scuola, il ministero non intende imporre a nessuno il tipo di banco da preferire”. Secondo indiscrezioni raccolte da “Repubblica” le richieste del banco innovativo sarebbero state minoritarie,  circa il 17% pari a circa 400 mila banchi mentre la gran parte delle scuole avrebbe optato per banchi e sedie tradizionali. I banchi di ultima generazione con rotelle, come hanno evidenziato i responsabili del settore, non assicurano il distanziamento richiesto, considerata la loro facile mobilità.

Quei 2 milioni e mezzo circa di richieste sono però la spia di un dato che dovrebbe preoccupare, e che allarga l’attenzione dalla questione banchi a quella dell’organico.

Considerato che gli alunni del primo e del secondo ciclo delle scuole statali sono in tutto 6.686.079, i 2,4 milioni di banchi richiesti per altrettanti alunni rappresentano la quota del fabbisogno effettivo che è pari a circa il 36%. Poco più di un terzo delle aule si trova, pertanto, in situazione critica. E 2,4 milioni di banchi (e altrettanti alunni) a quante aule corrispondono?

Per una media di 22-23 alunni per classe quei 2,4 milioni di banchi interessano circa 107.000 aule.

Si tratta di aule in situazione critica che, nonostante i banchi monoposto, hanno in molti casi una capienza non adeguata ad accogliere integralmente le classi. Anzi, i banchi monoposto occupano più spazio dei biposto, aggravando i limiti di capienza dell’aula.

Se soltanto la metà di quelle 107.000 aule in situazione critica non disponesse della capienza regolare richiesta, le classi ospitate dovrebbero sdoppiarsi e, dovendo confermare il tempo scuola previsto, dovrebbero avvalersi di un organico docenti aggiuntivo.

Poiché mediamente vi sono 1,8 docenti per classe, lo sdoppiamento comporterebbe un aumento di organico pari a 96 mila unità. Ci sono le risorse? E quando verrà comunicata alle scuole la disponibilità (o meno) di questo organico aggiuntivo? E’ un prerequisito indispensabile da conoscere per poter organizzare il servizio in un modo (cioè garantendo il tempo scuola regolare in presenza) o in un altro.