Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La Francia rilancia la laicità della scuola

Il presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, ha conferito a Bernard Stasi, illustre giurista di formazione cattolica, l’incarico di presiedere una Commissione nazionale che rediga entro la fine dell’anno un rapporto finalizzato a rilanciare il principio di laicità nel mondo del lavoro, nei pubblici servizi “e soprattutto nella scuola“, come specifica la lettera di incarico.
Chirac è preoccupato per la ripresa delle polemiche sull’uso in classe del velo (chador) da parte delle allieve di fede islamica, già esplose in Francia agli inizi degli anni novanta, e sulle recenti controversie relative all’accesso alle piscine riservato, in certe ore, esclusivamente alle donne musulmane. Altre tensioni sono nate sulla questione della fotografia sulla carta di identità, che il ministro dell’interno, Sarkozy, vuole per tutti a testa nuda, anche per ragioni di sicurezza nell’identificazione della persona.
Stasi, già esponente politico dell’area centrista-progressista, è stato ministro negli anni settanta, ma perse l’incarico per aver apertamente condannato il colpo di stato del generale Pinochet. Per aver considerato gli immigrati una “risorsa per la Francia“, si scontrò poi duramente con il Fronte Nazionale di Le Pen, che lo accusò di essere stato un “vero francese solo fino a 18 anni“. La fama di uomo di fermi principi, ma sempre equilibrato e giusto, di cui gode agli occhi di gran parte dell’opinione pubblica francese, ha ora indotto il presidente Chirac ad affidargli il delicato incarico.
Il vasto dibattito riapertosi in Francia su laicità, multiculturalismo, neocomunitarismo, merita di essere seguito con attenzione anche in Italia, dove si stanno rapidamente determinando situazioni e problemi analoghi a quelli che i nostro vicini d’oltralpe stanno affrontando.

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