La Finanziaria contabilizza gli errori

Se non verrà cancellata o ridotta la clausola di salvaguardia che all’art. 67 del ddl per la Finanziaria 2007 impone il taglio delle risorse del bilancio dell’istruzione in misura pari al mancato risparmio quantificato nella Relazione tecnica, il sistema di istruzione rischia di pagare alle casse dello Stato anche gli errori di calcolo (circa 27 milioni di euro).
La relazione tecnica, allegata al ddl per la finanziaria, a proposito della riduzione delle ripetenze e della conseguente diminuzione del numero delle classi, prevede che “Al fine della stima del risparmio è stata considerata una riduzione del 10% del numero dei ripetenti dei primi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado, ammontanti oggi complessivamente a 185.002 studenti. Si ricava così una diminuzione di 18.500 unità che … corrisponde a 805 classi.”. La relazione calcola fattibile la riduzione dell’80% di quelle 805 classi e ottiene così possibile avere 644 classi in meno a cui corrispondono 1.455 docenti e 425 Ata.
Risparmio stimato: 56 milioni di euro, circa 110 miliardi di vecchie lire.
A parte la difficile praticabilità dell’operazione, virtualmente il taglio di posti c’è tutto, e anche il risparmio, ma nel calcolo c’è un errore: i 185 mila ripetenti dei primi due anni in effetti sono invece i ripetenti dei cinque anni di corso. Quelli dei primi due anni sono invece soltanto 95.400, cioè poco più della metà di quelli calcolati dalla relazione tecnica.
Fatto il dovuto rapporto, le classi che potrebbero venir meno sarebbero circa 332 invece di 644, e il risparmio dovrebbe essere di circa 29 milioni anziché 56 come indicato nella relazione tecnica con un errore in aumento di 27 milioni.