La dispersione è in calo ma la distanza dall’Europa resta enorme

Complessivamente negli ultimi quindici anni nei nostri istituti statali non sono riusciti ad arrivare nemmeno alla soglia dell’esame di maturità ben 2.868.394 studenti che si sono persi per strada, se ne sono andati, hanno abbandonato la sfida.

Ne erano partiti, anno dopo anno, 8.987.735: dopo 15 anni, ne risulta quindi “disperso” il 31,9%. Si tratta di un indice spurio (non tiene conto, come abbiamo detto, dei passaggi alla scuola non statale e ai corsi IeFP), ma altamente significativo nell’analisi del trend.

Trend che negli ultimi tre lustri è comunque in miglioramento. Al termine del quinquennio 95-96/99-00 il numero dei ragazzi persi per strada e mai più arrivati al 5° anno della statale erano stati 216.805, cioè il 37,8% di quelli che erano presenti al primo anno.

Erano calati di circa 10 mila unità l’anno dopo (dispersione pari a 206mila studenti) e poi, per un certo tempo, il numero dei dispersi aveva oscillato tra le 190 mila e le 200 mila unità annue, con percentuali di dispersione comprese tra il 31% e il 33%. Ora si è scesi appunto a “solo” 160 mila dispersi, pari al 27%.

A questa riduzione del fenomeno ha concorso, se pur in misura molto contenuta, anche una più diffusa prosecuzione degli studi da parte degli studenti negli istituti professionali e negli istituti d’arte, dopo la qualifica conseguita alla fine del terzo anno.

Ma per ridurre ulteriormente questa patologia della dispersione c’è ancora tanto da fare.

In Italia la quota di Neet è di molto superiore a quella della media europea (22,7 e 15,4 per cento rispettivamente). L’incidenza è significativamente più alta rispetto ai principali paesi europei quali la Germania (9,7 per cento), la Francia (14,5 per cento) ed il Regno Unito (15,5 per cento) e più simile a quella della Spagna (21,1 per cento).

Il divario nasce proprio dall’elevato numero di ragazzi che non completa il percorso secondario superiore, oltre che dalla debole capacità del mercato di lavoro di assorbire giovani, tanto più se non qualificati.