La Costituzione? È un gioco da ragazzi

La legge approvata all’unanimità dalla Camera lo scorso 2 maggio assegna all’Educazione civica uno spazio orario e un voto autonomi, finora mai previsti, ma nel titolo (“Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica”) non fa riferimento esplicito alla Costituzione, a differenza del precedente insegnamento, introdotto dalla legge 169/2008, denominato “Cittadinanza e Costituzione”. 

L’apprendimento e la pratica dei valori costituzionali (art. 1, comma 2) costituiscono tuttavia il baricentro delle attività formative di questo “insegnamento trasversale” (art. 2, comma 1). La nuova legge dispone infatti che la conoscenza della Costituzione rientri tra le competenze di cittadinanza che gli studenti di ogni percorso di istruzione e formazione devono conseguire già a partire dalla scuola dell’infanzia, per poi proseguire nel corso del primo e del secondo ciclo di istruzione.

D’altronde – come ricorda Piero Cattaneo in un interessante articolo nel numero di maggio del mensile “Tuttoscuola” (intitolato “Dall’Educazione civica alla cittadinanza globale (o ecologica)”) – un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, lo stesso giorno in cui fu varata la Costituzione, e presentato dagli onorevoli Moro, Franceschini, Ferrarese e Sartor esprimeva il voto “che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono il sacro retaggio del popolo italiano”.

La conoscenza, ma soprattutto la pratica dei valori costituzionali già nel periodo della prima formazione dei ragazzi è al centro di un volume di successo scritto pochi anni fa, ora in fase di aggiornamento e ristampa, pubblicato dalla casa editrice AVE (Domenico Facchini e Corrado La Grasta, “È un gioco da ragazzi, La Costituzione scende in campo con parole semplici”). È la storia illustrata di cinque dodicenni, impegnati in un torneo di calcio estivo e al loro primo approccio con i valori più importanti per la vita delle persone: il rispetto delle regole, l’accoglienza dell’altro, l’aiuto reciproco, la solidarietà, la condivisione, la convivenza civile. Valori praticati e vissuti in modo ludico ma che secondo i due autori, che sono rispettivamente un noto avvocato cassazionista e un popolare attore di teatro, costituiscono il modo più efficace per raccontare ai più giovani i princìpi e i simboli della nostra Carta costituzionale e per consolidare una base di valori che accompagnerà i bambini negli anni sino all’età adulta, facendone dei buoni cittadini.

Questo inedito incontro tra calcio e Costituzione, sostengono gli autori, è un’occasione per affermare, nonostante gli scandali nel calcio, “la formidabile potenzialità educativa che lo sport, e quindi anche il calcio, può (e deve) avere a livello giovanile”.