
La CGIL scuola sceglie la mozione Mussi-Berlinguer
Al congresso dei Democratici di sinistra (DS) la maggior parte dei dirigenti della CGIL iscritti a questo partito non sosterrà la mozione del segretario uscente Fassino, ma quella intitolata “Una Sinistra forte. Una grande alleanza democratica“, che ha come primi firmatari l’on. Fabio Mussi e il sen. Giovanni Berlinguer, esponenti del cosiddetto “correntone”.
Nell’elenco dei 1.200 dirigenti che hanno manifestato questo orientamento compare anche il nome del segretario della FLC CGIL (nuova denominazione della CGIL scuola), Enrico Panini, insieme a quello di altri quattro segretari di categoria e di sei membri della segreteria nazionale della CGIL.
Ne dà notizia l’Unità, che così riassume le idee guida della mozione: “bloccare qualsiasi tentativo di ricostruire un grande centro e liquidare nuovamente l’alternanza programmatica“; “dar forza al riformismo radicale essenziale per governare i grandi cambiamenti che caratterizzano l’attuale periodo storico“; “rispondere positivamente a quelle esigenze di cambiamento e di costruzione di una forte sinistra di governo da tempo richiesta anche dai grandi movimenti sociali e dalla società civile“.
Tradotto nell’ambito della politica scolastica, questo orientamento va letto in sostanza come una netta chiusura della CGIL scuola targata Panini verso qualsiasi ipotesi di mediazione nei confronti della riforma Moratti; un altolà preventivo verso eventuali cedimenti da parte delle altre organizzazioni sindacali; una chiara apertura ai “movimenti” e alla “società civile“, espressioni dietro alle quali si ritrovano gruppi minoritari, ma dinamici e agguerriti, di insegnanti e genitori iperpoliticizzati e assai critici verso il riformismo moderato di Fassino. Se riformismo ha da essere, dicono i sostenitori di questa posizione, sia almeno un riformismo “radicale“.
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