La Cgil, il megafono e l’informazione

La Cgil ha espresso la propria netta contrarietà al ripristino degli anticipi nella scuola dell’infanzia in un documento di tre pagine firmato da Morena Piccinini, segretaria confederale responsabile del dipartimento welfare e nuovi diritti, da Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil e da Carlo Podda, segretario generale Funzione Pubblica Cgil.

Benché fuori contesto, nel documento – che è indirizzato ai presidenti di Conferenza delle Regioni, Upi, Anci, Uncem e al ministro dell’istruzione – è dedicato un paragrafo a Tuttoscuola, che per favorire la comprensione da parte dei lettori riportiamo integralmente: “Tuttoscuola – una pubblicazione che pretende di essere super partes, ma è in realtà sempre più spesso megafono delle scelte del Governo, scrive pari-pari che con l’anticipo, iscrivendo i figli alla scuola dell’Infanzia anziché al nido, si ottiene un notevole risparmio ed invita i genitori ad approfittare di questa occasione“.

Poi i firmatari proseguono spiegando ai presidenti degli enti territoriali e al ministro competente perché si oppongono a questa misura.

Anche su sollecitazione di alcuni lettori, siamo costretti a rispondere.

Che dire? Ringraziamo per l’importanza che ci viene riconosciuta, ma invitiamo a distinguere: noi non interpretiamo il nostro ruolo come fossimo una parte politica; siamo un organo di informazione e non intendiamo essere coinvolti in una polemica tutta politica che non ci appartiene. E’ evidente che è stato sbagliato il bersaglio, oltre che il contesto. E certamente anche il merito di quanto affermato dalla Cgil.

Precisiamo subito infatti che, come i nostri lettori sanno, noi (a differenza di altri) non abbiamo mai rivolto alcun invito ad avvalersi o meno dell’anticipo come di alcun’altra opzione legata alle iscrizioni, come facilmente verificabile. Abbiamo troppo rispetto per i genitori, che non hanno certo bisogno dei nostri consigli, ma semmai di essere informati con chiarezza e oggettività – come cerca di fare Tuttoscuola – visto tra l’altro che sono stati lasciati a corto di informazioni da parte di chi avrebbe il compito istituzionale di farlo.

Probabilmente la Cgil si riferisce a uno slogan promozionale della nostra guida “La nuova scuola spiegata ai genitori”, che recita: “Tuo figlio ha 20 mesi? Con l’anticipo da settembre puoi risparmiare la retta del nido“. Confondere uno slogan che in poche battute ha il compito di attirare l’attenzione su un prodotto editoriale, con il contenuto dell’informazione riportata in una guida di 224 pagine, in decine di notizie e di articoli, e trarne giudizi lesivi dell’immagine di una testata è sorprendente e fa sorgere molti dubbi.

Dispiace veramente che un’organizzazione che opera a tutela dei lavoratori come la Cgil abbia preso un abbaglio del genere. A dimostrazione ulteriore di quanto sia lontano da noi quanto ci viene ascritto, nello stesso giorno in cui è stato pubblicato quel documento, tuttoscuola.com ha ospitato un intervento proprio sul tema degli anticipi nella scuola dell’infanzia firmato proprio da Morena Piccinini, ancora leggibile sul nostro portale.

Evidentemente chi ha scritto quel passaggio non ha letto neanche il “dossier verità sui numeri della scuola” di Tuttoscuola dell’ottobre 2008, nel quale abbiamo evidenziato tutte le forzature e gli errori contenuti nel dossier del Governo sulla scuola, né le nostre critiche circostanziate al piano programmatico Tremonti-Gelmini.

E ancora. Forse non ha riflettuto sul fatto che se fossimo il megafono del Governo non avremmo dedicato nel servizio del numero di gennaio di Tuttoscuola sui protagonisti della scuola del 2008 e del 2009 un ritratto e un augurio al nuovo segretario generale della Flc Cgil e un lusinghiero giudizio sull’operato del segretario uscente.

A meno di non dover pensare a un cambiamento nelle forme di rapportarsi con i mezzi di informazione da parte della nuova dirigenza cgiellina. Sarebbe un peccato. Preferiamo pensare che si sia trattato solo di una lettura errata, di una estemporanea e isolata caduta di stile conseguenza forse del clima per molti versi drammatico che vive il paese e anche la scuola.

E veniamo al nocciolo della questione. Informare i lettori sul contenuto di un provvedimento, dare conto delle prese di posizione di un rappresentante istituzionale così come di un’organizzazione sindacale o professionale, non equivale ad essere megafono di nessuno, vuol dire appunto fare informazione. Crediamo nel giornalismo che separa la notizia dal commento. Riportiamo le notizie, anche quando l’informazione può non piacere a questo o a quello. Chi ha interessi che contrastano con le idee di altri – che noi abbiamo il dovere di riferire – può non gradire l’informazione, ma sbaglia bersaglio se attacca per il contenuto a lui sgradito chi la diffonde.

Tuttoscuola non “pretende”, come scrive la Cgil, proprio nulla, ma svolge il proprio lavoro secondo l’impostazione sopra descritta. E l’unico giudizio che chiediamo è quello dei lettori, che sono sempre di più, e che ce lo danno tutti i mesi seguendo il mensile, tutti i lunedì leggendo le nostre newsletter e tutti i giorni navigando sul nostro portale, i cui contatti sono in continuo incremento e sono più che raddoppiati nell’ultimo anno.

E infine, un’ultima considerazione. Solo negli ultimi sei mesi nel nostro archivio on line si contano oltre cento notizie in cui è citata la Cgil, nelle quali si dà conto delle iniziative e delle posizioni assunte dal sindacato leader nella scuola. Siamo forse il megafono della Cgil? No. Facciamo informazione, e continueremo a farla nello stesso modo, al servizio della scuola.