La carriera degli insegnanti/2: qual è la proposta sindacale?

I sindacati hanno dunque detto di no alla proposta dell’Aran per la carriera dei docenti, in quanto si baserebbe sui livelli di apprendimento conseguiti dagli alunni, cioè su una situazione al cui conseguimento concorrono diversi insegnanti e diverse cause.
Dire di no, in questo caso, è piuttosto facile. Ma, al posto del no, il sindacato cosa propone?
Le stesse piattaforme rivendicative, e le affermazioni che di registrano sull’argomento, al di là di generiche affermazioni circa la valorizzazione professionale degli insegnanti, non dicono nulla.
Scottati dagli esiti clamorosi del precedente contratto, quando, dopo aver convenuto sulla scelta di riconoscere merito e oneri degli insegnanti con un premio al merito dell’entità di 6 milioni di lire non riassorbibili, furono sconfessati dalla reazione di una parte della categoria, i sindacati non se la sentono di ripercorrere la strada del merito, preferendo per il momento reclamare riconoscimenti salariali, possibilmente di livello europeo e premianti gli impegni connessi con l’innovazione (ma varrà anche per la riforma Moratti?), senza però differenziare i compensi per maggiori impegni e più qualificate prestazioni.
La differenza, ancora una volta, potrebbe venire solamente dall’anzianità di servizio (che non è l’unico indicatore dei meriti da compensare) e dall’adesione a prestazioni aggiuntive da compensare con il fondo di istituto (intrappolato dai vincoli delle decisioni collegiali e dai veti delle RSU). Siamo comunque in presenza di schermaglie tattiche, perché le scarse risorse disponibili non consentono alla parte pubblica di presentarsi al tavolo della trattativa in una posizione di forza, né alla parte sindacale di sfidare la base su un tema che comunque condizionerà il riconoscimento di futuri sostanziali incrementi retributivi.
Per il presente ci si dovrà accontentare presumibilmente delle dichiarazioni di principio che sicuramente saranno inserite nel contratto, ma che non avranno alcuna possibilità di incidere sui comportamenti professionali.