La Buona Scuola, le proposte dell’Anci

Un’azione per la ‘Buona Scuola’ non potrà trascurare la necessità di consolidare le relazioni locali, restituendo ai Comuni il ruolo indispensabile che essi debbono e possono avere, in relazione alle competenze in materia di educazione ed istruzione che lo Stato assegna loro e a quelle funzioni di collegamento con il territorio che solo i Comuni possono assicurare”. È su questo assunto che si incardina il contributo dell’Anci sul Rapporto “La buona scuola. Facciamo crescere il Paese”, inviato oggi dal presidente Piero Fassino al premier Matteo Renzi e al ministro del’Istruzione Stefania Giannini.

Confidiamo – ha scritto Fassino nella lettera di accompagnamento al documento – che le nostre proposte possano rappresentare un’utile base di lavoro su un tema strategico quale è quello della scuola e rappresentiamo sin da ora la disponibilità dell’Anci ad un incontro per approfondirne i contenuti”. Il contributo dell’Anci alla consultazione sulla Buona Scuola, avviata dallo stesso Governo, sottolinea innanzitutto che “il sistema delle autonomie locali ha maturato in questi anni una esperienza di buon governo del sistema scolastico, grazie a innovazioni ed esperienze concrete spesso non omogeneamente diffuse e non sempre conosciute”.

Tornando al tema del coinvolgimento dei Comuni, poi, il documento chiede soluzioni condivise sull’edilizia, proponendo che “si avvii al più presto l’Osservatorio per l’edilizia scolastica, che siano riviste dopo tanti anni le linee guida e le norme tecniche del settore, e che si completi finalmente l’anagrafe dell’edilizia scolastica”.

Tra le proposte, inoltre, quella di inserire il periodo da zero a sei anni dei bambini all’interno di “un segmento educativo visto in una prospettiva di formazione integrata e continuativa”. C’è spazio anche per la questione delle risorse e dei vincoli del Patto di stabilità, che “limitano la possibilità di assumere personale e bandire concorsi, determinando un rapporto numerico tra insegnanti di ruolo e supplenti che diventa sempre più sbilanciato a favore dei precari”. La mancanza di risorse adeguate compromette anche, sostiene l’Anci, i percorsi di integrazione ed educazione dedicati ai disabili. Focus specifico, poi, dovrebbe avere la questione  “dell’aumento costante della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana”. Tra gli altri temi affrontati dal documento dell’Anci, infine, anche quelli dei libri di testo, delle borse di studio, della Tarsu scuola.