La 107 compie un anno. Un bilancio in chiaroscuro

Il 13 luglio 2016 la legge 107/2015 compie un anno. Con quale bilancio complessivo? Intanto va detto che una legge di questa portata (considerando le numerose e impegnative deleghe), varata dal Parlamento in pochi mesi, ha costituito già di per sé un fatto di forte discontinuità rispetto ai tempi lunghi e incerti di precedenti vicende legislative.

D’altra parte non c’è dubbio che Matteo Renzi abbia fatto della Buona Scuola una delle bandiere del suo ingresso nella politica nazionale, e che il suo impegno per arrivare a una rapida approvazione della legge sia stato massiccio, non fermandosi di fronte ad ostacoli di vario genere: politici, parlamentari e sindacali, con la forte ostilità di praticamente tutte le organizzazioni dei lavoratori della scuola alle principali novità contenute nella legge: il nuovo Piano triennale dell’offerta scolastica (PTOF), l’organico dell’autonomia, gli ‘ambiti’ dai quali i dirigenti scolastici effettuano la chiamata dei docenti ritenuti idonei per la realizzazione del PTOF, la mobilità sul territorio, l’autoformazione dei docenti tramite il bonus di 500 euro, la premialità per i docenti affidata ai presidi, il concorso come via maestra per le nuove assunzioni.

Tutti nodi che sono venuti al pettine in questa prima metà del 2016, e che stanno sottoponendo la 107 a una vera e propria prova di resistenza. I sindacati, dopo un periodo di incomunicabilità, sono tornati al tavolo della trattativa con il governo, e si vanno profilando, come spieghiamo nelle news successive, soluzioni di compromesso sulla questione della chiamata dei docenti da parte dei presidi. I concorsi sono in pieno svolgimento, anche se ostacolati da disfunzioni organizzative.

Alcune rigidità della 107 sono state limate per via negoziale e il Miur di Stefania Giannini ha potuto mettere in cantiere numerose iniziative, come spiega un comunicato del Ministero che traccia un consuntivo di questo primo anno di attuazione della Buona Scuola. (http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=38909).

Sulla 107 pende ora la spada di Damocle del referendum abrogativo di alcune sue parti, che però, ammesso che venga effettuato, potrebbe essere spiazzato dagli sviluppi del negoziato tra governo e sindacati. Lo scontro frontale non conviene a nessuno, e men che mai alla scuola.