Istruzione tecnica superiore/1. Avanti piano

Una delle partite più delicate tra quelle che l’attuale governo si trova a giocare è quella che concerne il rilancio della filiera dell’istruzione tecnico-professionale, che dovrebbe sfociare nella istituzione, in forma stabile e garantita nel tempo, di una fascia di istruzione tecnica superiore.
Annunciata nella Finanziaria 2007 (dicembre 2006), richiamata nell’art.13 della legge 40 (Bersani 1) dell’aprile 2007, prefigurata nella cosiddetta Bersani ter, in discussione in Parlamento, l’ITS sta prendendo forma dopo che la Conferenza delle Regioni a fine dicembre 2007 ha espresso parere favorevole all’Intesa con lo Stato sullo scheda di Decreto contenente il Regolamento attuativo del citato art. 13 della legge n. 40.
Intanto è stata istituita presso l’MPI una commissione di studio sull’attuazione del citato art. 13, ma limitatamente ai commi 1, 1-bis e 1-ter, che sono quelli che – previa abrogazione dei licei economico e tecnologico della riforma Moratti – prevedono il riordino e il potenziamento degli istituti tecnici e professionali mediante regolamenti ministeriali.
Della commissione, presieduta dal prof. De Toni, preside della facoltà di Ingegneria dell’università di Udine, fanno parte una quarantina di membri, per la metà dirigenti scolastici e insegnanti negli istituti tecnici e professionali, esperti e docenti universitari, tra i quali il rettore dell’università LUISS di Roma.
E’ abbastanza singolare peraltro che la commissione non debba occuparsi del comma 2 dell’art. 13, quello che riguarda i poli tecnico-professionali e gli Istituti tecnici superiori. E’ come se si chiedesse a un architetto di progettare solo i primi cinque piani di un edificio che ne prevede sette o otto. E’ importante che si arrivi in ogni caso a un progetto globale, che salvaguardi la coerenza degli studi secondari verso tutta la formazione terziaria, quella universitaria e quella tecnica superiore.