Istat, le iscrizioni alle superiori sono in calo

Sono 8.965.822 gli studenti iscritti all’anno scolastico 2010/2011, circa 2.200 in meno rispetto a quello precedente; per il terzo anno consecutivo, a scendere sono soprattutto gli iscritti alle scuole secondarie di secondo grado (-24.145 unità). Il tasso di scolarità si attesta ormai da qualche anno intorno al cento per cento per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado, mentre subisce un’ulteriore flessione, dal 92,3% del 2009/2010 al 90%, quello riferito alla scuola secondaria di secondo grado.

I giovani che ripetono l’anno nelle scuole secondarie di secondo grado rappresentano il 7% degli scritti (8,6% maschi e 5,3% femmine). La selezione scolastica è più forte nel passaggio dal primo al secondo anno: infatti, la percentuale di alunni respinti sale al 19,1%. Gli esami di terza media sono superati dalla quasi totalità degli studenti (99,7%); tuttavia, solo il 7,9% supera l’esame con il voto più elevato, mentre il 55,7% consegue il titolo con un voto uguale o inferiore al “sette”.

L’aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione italiana: la quota di persone con qualifica o diploma di scuola secondaria superiore raggiunge il 34,5% (33,9% nel 2009/2010), mentre sale all’11,2% la quota di chi possiede un titolo di studio universitario. È quanto emerge dall’annuario statistico 2012 dell’Istat.

I giovani iscritti per la prima volta all’università nell’anno accademico 2010/2011 sono circa 288.000, circa 6.400 in meno rispetto all’anno precedente (-2,2%). Si conferma, dunque, il trend negativo delle immatricolazioni iniziato nel 2004/2005, che ha riportato il numero di nuove iscrizioni a un livello inferiore a quello rilevato alla fine degli anni Novanta. La diminuzione riguarda i corsi di laurea del vecchio ordinamento (-8,6%) e quelli di durata triennale (-1,9%), ma anche i corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico fanno registrare un calo del 3,3%. La popolazione universitaria è composta da 1.781.786 studenti, valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, con una mobilità territoriale piuttosto elevata. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente alta in Molise, Abruzzo, Basilicata: in queste regioni più di un residente di 19-25 anni su due è iscritto a un corso accademico. La scelta universitaria coinvolge maggiormente i diplomati dei licei: il 60,8% si dichiara, nel 2011, studente a tempo pieno contro il 19,9% dei diplomati degli Istituti tecnici e il 6,7% di quelli degli Istituti professionali.

Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria (le diplomate che si iscrivono a un corso universitario sono circa 67 su 100, i diplomati quasi 56), ma anche a portare a termine il percorso accademico. Infatti, tra i laureati triennali e a ciclo unico (ossia tra coloro che hanno conseguito almeno un titolo di formazione universitaria), il tasso di conseguimento della laurea (laureati per 100 venticinquenni) è del 37,8% per le donne contro il 25,5 degli uomini. Fra coloro che hanno concluso percorsi “lunghi” (corsi di durata da quattro a sei anni e delle lauree specialistiche biennali) le laureate sono 22,6 ogni 100 venticinquenni e i laureati 15,1 ogni 100. Nel 2011 il 48,8% dei diplomati del 2007 svolge un’attività’ lavorativa, il 16,2% è in cerca di un’occupazione e il 31,5% è impegnato esclusivamente negli studi universitari. A quattro anni dalla laurea, invece, lavora il 69,4% dei laureati in corsi a ciclo unico, il 69,3% di quelli laureati nei corsi triennali e l’82,1% dei laureati in corsi specialistici biennali.