Israel-Gentili: “duello” finale

I lettori di tuttoscuola.com hanno seguito nei giorni scorsi il confronto, con toni di accesa polemica, tra Giorgio Israel, docente di matematica alla Sapienza di Roma e collaboratore del ministro Gelmini e Claudio Gentili, direttore del settore Education di Confindustria. Oggetto del contendere, la bozza di Indicazioni nazionali per i licei. Da questo link è possibile risalire alla notizia data da Tuttoscuola lunedì 12 aprile e agli interventi che ne sono seguiti.

Abbiamo ora ricevuto due ulteriori lettere di precisazioni da parte dei “contendenti”. Pubblichiamo di seguito il nuovo botta e risposta, avvertendo che a questo punto riteniamo esaurito da parte nostra il dovere di informazione dei lettori sulla polemica specifica; mentre continueremo come sempre a dare spazio al dibattito e agli approfondimenti sui contenuti, che meritano di essere discussi nella maniera più ampia. Se poi la discussione, pur nella dialettica anche vivace, riuscirà ad essere anche serena e pacata, ne beneficeranno in primo luogo i lettori.

Precisiamo, a nostra volta, che le notizie pubblicate da Tuttoscuola nel suo sito non si devono mai ad “anonimi estensori”, rientrando sempre sotto la responsabilità della direzione della testata.

A seguire, prima la replica di Israel all’intervento di Gentili del 14 aprile, e poi la immediata controreplica di Gentili.

Caro Direttore,

il dott. Gentili continua ad alimentare la polemica. Per quanto mi riguarda non ne ho alcuna voglia.

Pertanto, dopo alcune precisazioni che ritengo necessarie, non interverrò più sulla questione.

1) I nostri interventi sono disponibili sul Sussidiario e su di essi molti lettori hanno già espresso un giudizio, come è facile constatare.

2) L’articolo del dott. Gentili costituiva un pesante attacco al lavoro della Commissione per le Indicazioni nazionali, con giudizi spiacevoli, come quello che l’impostazione seguita servirebbe a formare furfanti. Di tale commissione faccio parte e ho contribuito alla redazione finale. Pertanto, era del tutto naturale che replicassi e il fatto che Gentili non mi avesse citato è irrilevante.

3) L’invocazione del principio di autorità, il richiamo al peso istituzionale dell’OCSE o al fatto che ne facciamo parte, non sono argomenti. Quantomeno quando nel Medioevo si diceva “ipse dixit” ci si riferiva ad Aristotele. E per fortuna siamo ancora in condizioni di democrazia e non siamo costretti a inchinarci davanti a una definizione di matematica perché l’ha somministrata l’OCSE.

4) Nel merito sono quelle definizioni della matematica o della “literacy” scientifica ad essere autentiche chiacchiere da bar o “dadaismo” puro, come l’ha definito un collega. Se un mio studente a un esame avesse definito la matematica a quel modo lo avrei bocciato senza esitazione. E poiché non ritengo di dover ricorrere al principio di autorità o ai sondaggi, non dico quanto sarebbe lunga la lista di persone autorevoli che condivide questo punto di vista. Morin merita più attenzione. Ma ritengo di avere tutto il diritto di esprimere un giudizio severo su certe elucubrazioni sulla complessità, avendole discusse in dettaglio in libri e articoli su pubblicazioni scientifiche (e non soltanto giornalistiche).

5) È sconcertante che il dott. Gentili sia dispiaciuto soltanto perché il divulgatore anonimo di una mail privata non ha informato del suo articolo sul Sussidiario. Egli non è dispiaciuto perché una polemica dura ma pubblica (come dice di gradire) sia sfociata in un pettegolezzo di bassa lega a mio danno. Difatti, il fatto esilarante è che, a quanto pare, l’unico a non aver ancor letto quel misterioso messaggio, sono io…. L’unica cosa che ho appreso è che si tratta di un messaggio avente come oggetto “Israel straparla” e volto a dimostrare che io sarei una scheggia impazzita della commissione. L’unica altra cosa certa è che questo tentativo di delegittimazione è fallito miseramente.

In conclusione, se il dott. Gentili avesse voluto ripristinare i connotati di una civile etica della discussione avrebbe dovuto deprecare l’aggressione volgare e sottotraccia compiuta nei miei confronti e il tentativo di intralciare i lavori della commissione gettando – come è stato detto – “guano nel ventilatore”.

Per me la vicenda si chiude qui e non intendo uscire dai confini dei lavori della commissione, fatta salva la massima disponibilità a discutere con chi voglia davvero discutere.

Con i migliori saluti,

Giorgio Israel

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Caro Direttore

Il dott. Israel continua a alimentare la polemica e non è mia intenzione seguirlo su questa strada.

Per amore di verità sono debitore ai lettori  di poche semplici  precisazioni.

1) Grazie a Dio siamo in democrazia e esprimere alcune critiche alle indicazioni nazionali, di cui pure continuo a apprezzare molte parti, non mi sembrava meritevole di una aggressione da parte del dott. Israel che con me nella sua furia iconoclasta ha trascinato Morin e l’Ocse.

2) Nel mio articolo sul Sussidiario che ha suscitato la reazione irritata del Dott. Israel non lo avevo mai citato e non pensavo neppure lontanamente di denigrarlo.

3) Quando ho letto l’articolo del Dott. Israel mi è sembrato che fosse un po’ “sopra le righe” come se insomma parlasse “sopra” e l’ho semplicemente  inviato per conoscenza ad alcuni amici che condividono con me la passione per la scuola. Non c’e’ nessun mail segreto come sa bene l’autore anonimo che l’ha pubblicato su Tuttoscuola e che ha potuto citare solo il titolo un po’ goliardico.

3) Nel mio articolo sul Sussidiario  ho citato questo aforisma di Spinoza: “Ogni uomo dotto che non sappia anche un mestiere diventa un furfante”. Mai avrei immaginato che il Dott. Israel avvertisse rivolta a lui questa citazione.

4) Mentre si sviluppava questa polemica ero a Parigi, guarda caso, proprio all’OCSE ad una riunione degli imprenditori (BIAC) e dei sindacati (TUAC) in preparazione all’incontro dei ministri dell’istruzione che si svolgera’ il 5 novembre e sara’ dedicato proprio al tema delle competenze della scuola del futuro. E ho potuto apprezzare la grande competenza degli esperti OCSE (denigrati dal Dott. Israel) che si stanno occupando di innovazione didattica e che sorridono alla guerra di religione tra competenze e conoscenze che sembra scoppiata in Italia perche’ la risposta e’ nella loro integrazione. Oltre alle grida manzoniane del Dott. Israel ho potuto in questi giorni apprezzare il pacato  articolo uscito  sempre sul Sussidiario.net del Prof.  Tagliagambe. Ne consiglio la lettura per uscire da una polemica apocalittica che nasconde i problemi veri.

4) Penso che la sovraesposizione mediatica e i modi non diplomatici del Dott. Istrael non aiutino la serena discussione sulle indicazioni nazionali che (grazie a Dio) sono frutto di menti e cuori diversi da quelli del Dott. Israel e che potranno essere ulteriormente migliorate nell’esclusivo interesse degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie.

5) Sarebbe davvero singolare che nella comunita’ scolastica le indicazioni nazionali venissero interpretate come un ritorno al nozionismo. Ogni sforzo per illuminare i caratteri innovativi delle indicazioni nazionali e’ auspicabile. La polemica senza costrutto e l’arroganza intellettuale non portano  lontano.

Claudio Gentili