Iscrizioni on line/4. A carico delle segreterie scolastiche?

Con un titolo molto azzeccato, un quotidiano scriveva nei giorni scorsi: “La scuola è on line, l’Italia no”. È probabilmente questo il principale limite (riteniamo momentaneo) della modernizzazione della scuola targata Profumo.

Secondo dati forniti dall’indagine “Municipium 2012” realizzata dal Censis e dalla Rur (Rete urbana delle rappresentanze) c’è un’Italia a più velocità nell’informatizzazione e nell’accesso al web.

Nei centri urbani con più di 10.000 abitanti vi sarebbe ancora un’ampia fascia della popolazione che non ha accesso all’Adsl, che è presente nell’84,5% delle abitazioni delle fasce più elevate, ma solo nel 50% delle case delle fasce più basse. Senza considerare le famiglie che non hanno in casa nemmeno il computer.

In poche parole, una consistente quota del milione e mezzo di famiglie che nelle prossime settimane dovranno iscrivere i propri figli a scuola non dispone della strumentazione necessaria per farlo.

Il grido d’allarme è già stato lanciato, e qualcuno si è spinto addirittura a chiedere di fermare la macchina e di soprassedere alla nuova modalità dell’on line per tornare al cartaceo.

Impensabile a questo punto perché è il momento di concentrarsi sul recupero di una carenza infrastrutturale, avendo la consapevolezza che le autostrade digitali non hanno senso se prescindono dalle “automobili” destinate a transitarvi. Il digital divide è anche di alfabetizzazione culturale.

Le difficoltà possono sorgere da un altro fronte. Il personale amministrativo delle segreterie delle scuole, pur non essendo obbligato, potrebbe essere costretto ad assistere i genitori nella compilazione. Se, da una parte, vi sono scuole che già stanno predisponendo le condizioni, dall’altra potrebbe emergere un fronte di resistenza opposta, con operatori amministrativi non disposti ad affiancare i genitori nella compilazione on line.La questione da organizzativa potrebbe diventare sindacale. Dopo quanto successo con i professori per le 24 ore, che stia per aprirsi un nuovo fronte rivendicativo?