Quanti posti saranno messi a concorso per l’immissione in ruolo dei docenti della religione cattolica?
La stima nelle relazioni parlamentari è di circa 15 mila posti che corrisponde in effetti, per difetto, all’organico che si può calcolare secondo i criteri fissati dalla legge.
In prima applicazione la legge prevede che l’organico su cui calcolare i posti da mettere a concorso (occorre avere 4 anni di servizio negli ultimi 10) è quello registrato nell’anno scolastico 2001-2002.
Secondo i dati del ministero dell’istruzione, quell’anno i docenti incaricati annui su posti di insegnamento della religione cattolica erano esattamente 22.225. Tanti i docenti quanti i posti.
La legge però prevede che solamente il 70% di quella dotazione organica venga messa a concorso; il resto continua a rimanere assegnato ad incarichi annui.
Il 70% di quei 22.225 posti corrisponde a 15.557 che dovrebbero perciò costituire la dotazione complessiva da coprire con immissioni in ruolo.
Come si precisa nell’apposito servizio pubblicato su sito della nostra rivista ( http://www.tuttoscuola.com ) che presenta la legge e la commenta articolo per articolo e comma per comma, quei posti, opportunamente suddivisi per regione, verranno articolati territorialmente per diocesi (anche questa è una piccola rivoluzione) e per settore scolastico.
La limitazione dei posti da mettere a concorso al 70% delle dotazioni organiche esistenti è giustificata dal fatto che le cattedre di insegnamento delle religione cattolica possono variare nel tempo a causa dell’opzione delle famiglie che, come si sa, non hanno l’obbligo di avvalersi di questa particolare offerta d’insegnamento.
Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria un’altra variabile che può modificare nel tempo l’entità della dotazione organica è rappresentata dai docenti di classe a cui, teoricamente, viene affidato tale insegnamento ma hanno facoltà di non svolgerlo, lasciandolo di fatto affidato a docenti specialisti esterni (gli Irc per i quali la legge prevede appunto l’immissione in ruolo).