Ipotesi per un programma/2. Maria Stella Gelmini punta sul merito

Se diventerà ministro, Maria Stella Gelmini punterà a realizzare il programma del PDL con particolare riferimento ai punti 3 e 4, che riguardano rispettivamente la valorizzazione del merito degli studenti da una parte e degli insegnanti dall’altra.

Lo si deduce dal disegno di legge presentato dalla Gelmini nella scorsa legislatura, mirante a favorire, come si legge nella relazione introduttiva, “quel processo di valorizzazione del merito che costituisce il momento di partenza per una effettiva inversione di tendenza della crisi che attraversa il Paese“.

Il disegno di legge riguarda vari settori, tra i quali sono compresi anche la scuola, l’università e la ricerca. Viene criticata in particolare “l’assenza di procedure di valutazione dei singoli docenti e degli istituti scolastici e universitari, che consentano ai genitori ed agli studenti di scegliere i contesti formativi più efficaci ed efficienti, e che facciano crescere gli insegnanti ed i professori effettivamente meritevoli“. Le modalità della valutazione cui sembra pensare la Gelmini richiamano il modello inglese fortemente voluto dalla Thatcher – e poi implementato dai governi laburisti – finalizzato soprattutto alla massima trasparenza e pubblicità dei risultati conseguiti dalle singole istituzioni scolastiche.

Il ddl prevede infatti di “agevolare la concorrenza piena tra le autonomie scolastiche mediante meccanismi di ripartizione delle risorse pubbliche in proporzione ai risultati formativi rilevati da un organismo terzo, il riconoscimento alle famiglie di voucher formativi da spendere nelle scuole pubbliche o private, la detraibilità delle eventuali donazioni alle autonomie scolastiche“.

Per i docenti è prevista “l’eliminazione di ogni automatismo nelle progressioni retributive e di carriera degli insegnanti e la progressiva liberalizzazione della professione“.