Invalsi. La prova nazionale non discrimina gli alunni stranieri

Il presidente dell'Invalsi rassicura i docenti. La media aritmetica aiuta anche chi fa male nella prova

L’agenzia di stampa Dire ha raccolto le preoccupazioni di docenti e associazioni per la sorte degli studenti stranieri che alla prova nazionale di italiano potrebbe trovarsi in difficoltà per la scarsa conoscenza della nostra lingua.

Qualcuno si è spinto fino a parlare di discriminazione.

Il prof. Piero Cipollone, presidente dell’Invalsi, l’istituto che su incarico del ministero predispone i test per la prova nazionale prevista per quasi 600 mila alunni oggi, non ci sta e interviene dichiarando che la prova nazionale per l’esame di terza media “non rischia di discriminare gli stranieri, anzi ci sarebbe una discriminazione vera se per loro si prevedessero prove diversificate o modalità differenti di partecipazione“.

I numeri confortano la mia tesi– continua Cipollone – tra uno studente che risponde bene a tutte le domande e uno che non risponde a nessuna ci può essere una differenza nel voto finale dell’esame, se tutte le altre prove sono andate bene allo stesso modo, di 1,6 punti. Insomma se lo straniero avrà un voto più basso, al massimo sarà un certificazione della realtà“.

C’è da dire che il voto della prova nazionale è il combinato del test di italiano e di quello di matematica.

Del resto – prosegue il presidente Cipollone – stiamo parlando di un esame di Stato che deve certificare le competenze. Sarebbe più grave stabilire regole diverse per gli stranieri, come invece ce ne sono per chi ha difficoltà di apprendimento che, però, ha una problematica reale e certificata.

Nell’osservare che, a suo parere, la preoccupazione dei docenti è forse un po’ eccessiva, Cipollone ricorda che la prova nazionale non può determinare da sola la bocciatura di un alunno straniero, perché il voto della prova pesa solo per una minima parte sull’esame.

Grazie, infatti, alla media aritmetica che determina il voto finale sulla base dei voti di tutte le prove scritte, di quello della prova orale e di quello di ammissione, l’incidenza della prova nazionale vale un settimo (o un sesto).