Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Integrazione degli studenti stranieri, ecco il piano

La scorsa settimana si è insediata a Roma, alla presenza del ministro Moratti, la Conferenza di servizio per l’integrazione degli studenti stranieri, della quale fanno parte tutti i direttori generali del MIUR: quelli dell’Amministrazione centrale e quelli degli uffici scolastici regionali, a testimonianza del forte impegno con il quale la Moratti intende muoversi in materia.
Il ministro ha indicato quattro linee d’azione prioritarie per trovare a livello locale soluzioni concrete che favoriscano la piena integrazione dei ragazzi stranieri:
1. intensificare le iniziative di insegnamento dell’italiano;
2. favorire il dialogo tra gli insegnanti e le famiglie degli studenti stranieri;
3. mettere a fattor comune e valorizzare le migliori pratiche di integrazione;
4. attivare uno scambio sistematico di esperienze con altri Paesi.
Forse memore di recenti polemiche, come quella che ha investito l’Istituto Agnesi di Milano (sperimentazione di una classe islamica con normali programmi e professori, subito bocciata dal MIUR), il ministro ha insistito sul principio che “l’integrazione deve essere piena e le iniziative adottate devono rispettare il dettato costituzionale di una scuola laica e aperta a tutti”.
Presso il MIUR è stato attivato un apposito ufficio per l’integrazione degli studenti stranieri, affiancato da un gruppo nazionale di lavoro composto da docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo accademico e scientifico. E in ogni Direzione regionale sono stati nominati i referenti per l’educazione interculturale, incaricati di sviluppare le citate linee di azione prioritarie.
Il movimento e le articolazioni del complesso fenomeno dell’immigrazione pongono con forza il problema di una attività conoscitiva nel concreto degli impegni educativi e didattici cui la scuola è chiamata, non per condizionare e limitare il fervore delle iniziative promosse ma per innescare gli interventi adatti a rimuovere gli ostacoli di una proficua integrazione scolastica.
Per rendere ancora più convincente la presa in carico del problema sarebbe stato utile che le linee di indicazione prioritarie indicate dal ministro avessero fatto riferimento anche alle risorse finanziarie e di personale destinate alla prevenzione scolastica e al potenziamento della scolarizzazione degli stranieri.

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