Inizia il 2008-2009 tra proteste e attese

In questa settimana la scuola italiana apre i battenti in quasi tutte le Regioni italiane. Ma non è la stessa scuola che li aveva chiusi solo tre mesi fa, ai primi di giugno, a distanza di poche settimane dalla formazione del nuovo governo. E dalla nomina di Mariastella Gelmini, un nome nuovo nel panorama politico italiano, a titolare del ricostituito MIUR.

In questi tre mesi, a scuole chiuse (salvo che per gli esami di Stato e per i corsi di preparazione al saldo dei debiti scolastici), il panorama del sistema educativo italiano è stato scosso da una serie di interventi, quasi tutti d’urgenza (introdotti quindi per decreto legge), che ne hanno toccato il corpo e l’anima: la struttura, le risorse finanziarie e di personale da una parte, ma anche il ruolo, l’identità culturale, l’immagine sociale dall’altra.

I tagli previsti al corpo della scuola dalla cura Gelmini suscitano resistenze e proteste soprattutto tra i precari, che vedono minacciato il loro posto di lavoro, ma anche tra i docenti della scuola primaria per l’improvviso ritorno in campo del maestro unico, con tutti i problemi pedagogici e organizzativi che la cosa comporta. Ma anche l’anima della scuola, la sua dimensione valoriale, è chiamata in causa dalle misure che riguardano il voto di condotta e la nuova educazione civica, entrambe volte a rafforzare il rispetto delle regole, il versante educativo della formazione scolastica. E si è molto parlato della valorizzazione dell’impegno individuale e del merito con riferimento sia agli studenti sia agli insegnanti.

Alcuni dei provvedimenti sono immediatamente esecutivi, altri lo saranno tra breve, e dunque l’anno scolastico 2008-2009 comincia tra le proteste di chi si oppone alle novità e le attese di chi – come una parte degli insegnanti – coglie in esse le premesse per migliorare la propria condizione professionale e retributiva. Per molti versi il 2008-2009 si presenta come un laboratorio sulla fattibilità delle novità annunciate, un anno di prova. L’anno di prova del ministro Gelmini.