Indicazioni nazionali in arrivo. Tutte ‘prescrittive’?

Sembra che la valanga di OSA (Obiettivi Specifici di Apprendimento) in arrivo, predisposta per le diverse discipline che faranno parte dei Piani di studio dei nuovi Licei, e dei loro numerosi indirizzi, abbia sconcertato perfino il loro inventore e teorico, Giuseppe Bertagna.
Rispetto alla stesura iniziale di qualche mese fa, preliminare e un po’ approssimativa, gli elenchi di “conoscenze” e di “abilità” relativi ai vari insegnamenti sono stati completati, precisati e migliorati sotto molti aspetti, con l’apporto delle associazioni disciplinari e di esperti. Ma hanno anche raggiunto un’estensione e un livello di dettaglio assai maggiori rispetto alle previsioni iniziali, tanto da suscitare dubbi sulla loro effettiva gestibilità da parte degli insegnanti e sostenibilità da parte degli allievi. Obiezioni in questo senso sono state sollevate anche da alcuni ispettori.
Secondo l’originario disegno di Bertagna le “Indicazioni nazionali” e gli OSA dovrebbero avere carattere prescrittivo per le scuole, e gli insegnanti avrebbero solo il compito di individuare le giuste combinazioni di conoscenze e abilità per costruire gli Obiettivi formativi e i Piani di studio personalizzati, ma senza ignorarne nessuna: le dosi, il “mix”, sarebbero diversi, ma gli ingredienti sempre gli stessi. Il fatto è che il menù è diventato troppo ricco, e l’allievo rischierebbe comunque… l’indigestione. Una strada sarebbe quella di tagliare, prosciugare il menù, mantenendone l’obbligatorietà. Impresa ardua, come insegnano esperienze precedenti.
Saggezza vorrebbe invece che, nel rispetto della completezza e della rilevanza degli OSA, gli insegnanti potessero anche scegliere tra di essi, proprio in funzione della maggiore flessibilità e personalizzazione degli itinerari formativi. E prudenza vorrebbe che fossero indicate esplicitamente quelle poche, pochissime conoscenze e abilità che anche alla luce della ricerca internazionale devono essere considerate essenziali. Solo queste dovrebbero avere carattere di “prescrittività” per gli insegnanti, e solo a partire da queste dovrebbero essere costruite le prove nazionali per la valutazione dei livelli di apprendimento degli allievi.