Indennità di vacanza contrattuale: il recupero primo nodo politico

Come sentenziato dalla Cassazione (ordinanza del 20-07-2016, n. 14977), l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) rappresenta un anticipo del futuro beneficio contrattuale e, in quanto tale, deve essere scomputato dagli aumenti che verranno dal rinnovo del contratto scuola.

Poiché il nuovo contratto dovrebbe riguardare il triennio 2016-18, gli aumenti contrattuali dovrebbero decorrere retroattivamente dal 1° gennaio 2016, in coincidenza temporale con l’avvenuta erogazione della ICV. L’intero periodo della nuova validità del CCNL, a tutto il dicembre 2017, risulta, dunque, già coperta dalla ICV.

Due anni di IVC (il 2016 e il 2017) dovrebbero valere mediamente circa 300 euro complessivi individuali per il milione e 100 mila addetti del comparto scuola (di ruolo e non) interessati al rinnovo contrattuale.

Per ciascun dipendente del comparto quei 300 euro già erogati in anticipo e da scomputare negli aumenti contrattuali possono sembrare poca cosa, ma per un contratto che prevede a regime un aumento medio mensile soltanto di 85 euro, quelle poche centinaia di euro da restituire rischiano di diventare una beffa per un contratto povero che arriva dopo otto anni.

Per il Ministero dell’economia (Mef), invece, quel recupero potrebbe diventare un’occasione ghiotta, perché il recupero vale non meno di 330 milioni complessivi per gli addetti del comparto scuola. Ma c’è di più.

Se passasse per la scuola la sterilizzazione della IVC con conseguente possibilità di cumularla con i benefici contrattuali (superando l’ordinanza della Cassazione), per gli oltre tre milioni di dipendenti pubblici il mancato recupero della IVC peserebbe per oltre un miliardo per le casse del Tesoro.

Il MEF potrebbe non rimanere a guardare. E l’indennità di vacanza contrattuale potrebbe diventare da subito materia di scontro politico-sindacale.

Se poi si pensasse anche di recuperare l’IVC del periodo 2010-2015, pari a 69 mesi di indennità erogata come parziale anticipo di un beneficio contrattuale che non arriverà mai, il nodo politico-sindacale potrebbe degenerare in uno scontro. Uno scontro che, a ridosso delle elezioni e stante la palese ingiustizia dell’eventuale recupero, peserebbe negativamente sulla maggioranza di Governo,

Previsione? Al tavolo della trattativa negoziale i sindacati chiederanno la cumulabilità della IVC con i magri benefici contrattuali.