Indagine dell’Anp: sì dei docenti italiani alla carriera e al merito

Due docenti su tre – secondo l’indagine commissionata dall’Anp a Nomisma –  sono favorevoli all’introduzione di un sistema di carriera basato sul merito. È uno dei risultati più interessanti emerso dalla ricerca “La professione docente: valore e rappresentanza“.

Più precisamente il 66% dei docenti è favorevole all’introduzione di un sistema di carriera basato sul merito; il 44,2% del campione ritiene necessaria l’introduzione di un sistema di valutazione delle prestazioni basato sui risultati, un 23% si dice incerto; il 57,3% è favorevole all’introduzione di meccanismi di carriera per differenziare la retribuzione.

Sono dati interessanti che non possono non far pensare a quanto è successo nella scuola italiana dieci anni fa, quando, su impulso dell’allora ministro dell’istruzione Berlinguer, i sindacati definirono contrattualmente la carriera per merito dei docenti, salvo fare una precipitosa ritirata quando arrivarono dalla base forti segnali di contrarietà all’impiego di uno strumento di valutazione della professione. Un indicatore importante su cui basare almeno parte del giudizio su docenti e istituti – precisa l’indagine – è il livello di apprendimento degli studenti: oltre il 67% degli insegnanti non è contrario a tale strumento di valutazione.

L’altro elemento chiave dell’indagine è la richiesta di recupero di un ruolo sociale di primo piano che è strettamente legato alla valorizzazione della professione e non può comunque prescindere da un maggior riconoscimento economico (il 48% dei docenti vede nell’incremento retributivo la maggior aspettativa per il futuro).

In sintesi sono queste le maggiori aspettative dei docenti intervistati: incremento retributivo (78,2%), recupero del prestigio sociale (50,9%) e deburocratizzazione del lavoro (48,9%).

La sfida principale – sintetizza l’Anp nel suo comunicato stampa a margine dell’indagine – è quindi la costruzione di un nuovo modello di professione in cui l’impegno, il lavoro del singolo e la legittimazione sociale possano rafforzarsi reciprocamente. Affinché tale percorso possa essere compiuto, i docenti richiedono alcuni interventi su cui converge già oggi un largo consenso“.