Incontro Miur-sindacati, qualche apertura solo dalla Uil Scuola

Dopo avere esaminato i comunicati stampa del Ministero dell’Istruzione e della Cisl Scuola, e quello dello Snals-Confsal sull’incontro di ieri tra amministrazione e sindacati, chiudiamo con le posizioni espresse dalle altre compagini sindacali.

Il segretario della Generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, ha detto che si è trattato di “un incontro deludente con il Ministro Giannini. I contenuti del decreto sulla scuola non sono stati illustrati a riconferma di u nmodo di procedere unilaterale e autoritario. Stabilizzazione dei precari e destino degli scatti sono materie di confronto e contrattazione. Sugli ATA non ci sono risposte come pure su tante altre questioni”.

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha diffuso una nota in cui ha commentato: “Dall´incontro su “La Buona Scuola” avvenuto (…) al Miur non è emersa alcuna novità: il ministro Giannini si è limitata a comunicare ai sindacati che le bozze dei provvedimenti non sono ancora pronte e che, dunque, non è ancora possibile discutere nel merito delle questioni contenute nella riforma“.

Il comunicato più lungo, dettagliato e “chiaroscurale” della riunione è venuto dalla Uil Scuola, in cui si legge: “Sosteniamo la scelta che ci è stata confermata di procedere con un piano di immissioni in ruolo da settembre. Il ministro ha confermato che ci sarà un Consiglio dei Ministri tra fine febbraio e i primi di marzo per che interverrà su “immissioni in ruolo e qualità della scuola”.

Il decreto – prosegue la nota stampa – partirà dai bisogni delle scuole ed è finalizzato a eliminare il precariato, all’avvio di una fase concorsuale e interverrà anche su organici, reti di scuole e su un modello di ‘qualificazione’ non meglio definito. Il provvedimento dovrebbe riguardare anche gli insegnanti abilitati, non presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno tre anni di servizio, sulla base dei posti disponibili nell’organico”.

Nel corso dell’incontro, viene detto che il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna “ha rappresentato con determinazione l’invito al Governo a non intervenire per decreto in aspetti che riguardano orari, modifiche delle condizioni di lavoro, retribuzione e progressione economica: tutti aspetti che attengono al contratto. La scuola non sopporterebbe editti con obblighi di servizio e modalità peggiorative di retribuzione. Nella scuola c’è preoccupazione. I processi di cambiamento sono continui, scaricati sul personale, spesso affrontati come adempimenti burocratici da eseguire”.

La palma del resoconto più asciutto invece spetta all’Anp, che ha scritto dell’incontro: “Sulla carta, esso era destinato all’informativa sui provvedimenti di prossima emanazione in attuazione del documento politico sulla “Buona Scuola”, attesi per la fine di febbraio. Di fatto, il Ministro non ha fornito alcuna indicazione quanto ai contenuti delle misure in programma, limitandosi ad indicare che si tratterà di un decreto legge e di uno (o forse più di uno) disegni di legge. In aggiunta, ha indicato – senza sorpresa – gli ambiti su cui si interverrà, che sono quelli dell’indice del documento, noti da tempo.