Incontro DADA a Grottaferrata, un successo: grande partecipazione

Tante le testimonianze delle scuole nelle quali si sta sperimentando il modello Didattiche per Ambienti di Apprendimento e altrettanti dirigenti e docenti interessati ad intraprendere l’esperienza.

Grande entusiasmo e grande partecipazione ieri, 10 aprile, all’incontro della Rete di Scuole RES Castelli romani dedicato al DADA (Didattiche per Ambienti di Apprendimento) che si è svolto presso l’I.C. San Nilo di Grottaferrata nel quale il modello a attivo in fase sperimentale da due anni.

Un uditorio attento e qualificato, composto da molti dirigenti scolastici e figure di staff oltre a docenti desiderosi di raccontare la loro esperienza con il DADA.

Numerosi gli interventi e le testimonianze entusiastiche delle scuole che hanno intrapreso il modello DADA, tra queste Roberto Tassani, Dirigente dell’I.C. Via D’Avarna di Roma, Alberto Rocchi, DS dell’Istituto Cannizzaro di Colleferro, Roberta Venditti, DS dell’Istituto Comprensivo Frezzotti-Corradini di Latina.

Sempre calorosa e accogliente l’ospitalità delle Dirigenti Loredana Di Tommaso, Presidente della RES Castelli romani e Antonella Arnaboldi, DS dell’I.C. San Nilo.

“Uno dei temi nodali del modello Dada – ha dichiarato Cangemi, Ds del Liceo Kennedy di Roma – è l’attenzione all’ambiente che deve essere accogliente e adeguato per favorire l’apprendimento e il benessere degli studenti”.

Il modello che fonde le buone pratiche della scuola italiana con un modello organizzativo e metodologico scolastico all’avanguardia concepisce l’aula non più e solo il luogo in cui apprende la classe, ma è un “ambiente di apprendimento” in cui tutte le classi della scuola apprendono una determinata disciplina.

“Perché abbiamo accettato la collaborazione? – ha sottolineato il professore Giorgio Asquini dell’Università Sapienza – Perché ci piaceva il nome. ‘ambienti di apprendimento’ e non di insegnamento mette subito in chiaro che sono gli studenti i protagonisti del modello scolastico, mentre “didattiche” evidenzia che non vengono messi vincoli all’autonomia degli insegnanti”. Adattamento del tempo e dello spazio scolastico finalizzato all’apprendimento della disciplina. “Dal DADA al DADAumpa – ha spiegato Ottavio Fattorini, già DS del Liceo Labriola – Quest’ultimo non è altro che la ricerca di identità educativa di ciascuna comunità che ha voglia di mettersi in gioco per trovare le strategie didattiche più idonee alle proprie esigenze.” Il Dadaumpa, quindi, come matrice e specificità del modello DADA.

Ad illustrare le potenzialità del sito www.scuoledada.it è stata la professoressa Savina Ieni del liceo Labriola di Ostia, la quale insieme ad un équipe di docenti ha strutturato e realizzato la piattaforma che costituirà la comunità di pratica a sfondo digitale. Dal sito è possibile prendere tutte le informazioni relative al modello DADA, ma soprattutto chiedere di aderire alla rete compilando un semplice form.

Quello che è emerso dall’incontro di ieri è che il movimento delle scuola DADA si sta allargando a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale e che sempre più istituzioni scolastiche sono interessate a sperimentare il modello. Il proposito della Rete di scuole DADA è coniugare momenti in presenza con seminari, convegni, e momenti di confronto su tematiche quali orario, logistica, gestione degli spazio, sicurezza e molto altro ancora, ma anche occasioni di scambio attraverso forum digitali, opportunamente gestiti e coordinati sul sito DADA.