In prima partono in 100 e in quinta arrivano in 51: la dispersione si fa sentire nei professionali

Dal “1° Rapporto sulla qualità della scuola italiana” di Tuttoscuola che viene presentato domani a Roma, si conferma l’alto tasso di dispersione scolastica degli studenti dei professionali. Ogni cento di loro che si trovavano al primo anno cinque anni fa ne sono rimasti in quinta per affrontare a giorni l’esame di Stato poco più della metà (51) con un tasso di dispersione, tra ripetenze e abbandoni, del 49%, il più alto tra tutte le tipologie di istituto. Come attenuante dei professionali c’è una piccola parte di studenti che abbandona dopo il terzo anno al raggiungimento della qualifica. Ci sono province con il 65% di dispersione e altre ferme al 21%.
Al termine del primo biennio negli istituti professionali mediamente si è già disperso più del 22%.
Nel corso del quinquennio i licei fanno registrare una dispersione media intorno al 20%; dispersione che nel biennio è soltanto dell’11%.
Per i tecnici la dispersione è del 33% nel quinquennio e del 15% nel biennio.
Le misure avviate dal Governo con la Finanziaria 2007 potranno far sentire i loro effetti nei prossimi anni, ma per il momento la dispersione che emerge dal rapporto presenta un’Italia ancora depressa e lontana dagli obiettivi europei del 2010.
È anche un’Italia fortemente differenziata sul territorio con sorprendenti collocamenti in coda alla graduatoria di province e di regioni che forse in molti pensavano di trovare nelle posizioni di riguardo della graduatoria.
Depressione economica e forte sviluppo possono determinare, a volte, effetti uguali di dispersione scolastica incidendo soprattutto sugli abbandoni.