In Piemonte il 30% di studenti che si disperdono e non arrivano alla maturità

In alcune province del Nord, dove il 2° Rapporto di Tuttoscuola sulla qualità nella scuola ha messo in evidenza l’alta percentuale di dispersione, si è cercato di minimizzare o confutare i dati, anziché dibattere sulle cause degli elevati abbandoni che – si noti bene – non sono un evento contingente circoscritto all’anno scolastico considerato, ma hanno una caratteristica strutturale consolidata con minime variazioni nel tempo.

Nel Nord ovest come nelle Isole gli abbandoni nella scuola statale secondaria superiore non sono un problema di oggi, ma hanno radici lontane, le cui cause è opportuno vengano ricercate con oggettività, al fine di prevenirle o contenerle il più possibile.

Il Piemonte, per esempio, una regione che ha fatto registrare complessivamente i migliori risultati nel Rapporto, ha proprio il neo degli abbandoni nella scuola secondaria superiore statale. Ogni anno, in media, circa 12 mila ragazzi che cinque anni prima aveva cominciato il percorso scolastico non risultano più presenti a scuola e non arriveranno mai all’esame di maturità (se non qualcuno, passando alla scuola non statale).

Il tasso di abbandono scolastico nel 2000 era stato del 36% ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_491-3.doc ), poi è andato gradualmente riducendosi, ma non è mai stato sostanzialmente ridotto, tanto che alla conclusione del 2009-10 è risultato, se pur di poco, superiore al 30%. Infatti, se si confrontano i dati degli iscritti al primo anno di corso nel 2005-06 (37.370) con quelli di cinque anni dopo in quinta, si può constatare che si sono ridotti a 26.112 con un calo per abbandono di 11.258 studenti, pari al 30,1% di dispersione.   

Dove è finito quel 30% di studenti “dispersi”? Sono passati alla scuola paritaria per tentare un recupero che nella statale sembrava troppo difficile? Sono passati alla formazione professionale o all’apprendistato formativo? Forse in parte (minima) sì, ma nella maggior parte dei casi quei ragazzi dispersi è stata attratta dal mondo del lavoro, anche se precario, oppure ha buttato la spugna in attesa degli eventi.