In Germania soldi solo agli studenti più bravi. Perché no?

Fa discutere la decisione del governo tedesco di sostenere finanziariamente gli studenti universitari più meritevoli a prescindere dalla loro condizione economica: si tratta di 300 euro al mese, che andrebbero a 160.000 studenti, l’8% della attuale popolazione universitaria. Una misura dunque rigorosamente meritocratica, che rompe con una tradizione di ancoraggio degli interventi ad indicatori di tipo economico riguardanti le famiglie (reddito, patrimonio, consumi ecc.).

Una decisione coraggiosa, che forse meriterebbe di essere presa in considerazione anche in Italia, dove tutti sanno che le borse di studio e le altre forme di sostegno agli studenti meritevoli finiscono in parte nelle tasche di studenti pseudo “privi di mezzi”, appartenenti in realtà a famiglie benestanti che con espedienti vari riescono a dichiarare redditi inferiori a quelli di molti lavoratori dipendenti.

E’ vero che la norma costituzionale italiana sul diritto allo studio (art. 34) parla di studenti capaci e meritevoli ‘anche se privi di mezzi’, ma sarebbe ragionevole interpretarla nel senso che prima di tutto occorre che gli studenti diano prova di essere meritevoli: in questo modo almeno una parte di studenti davvero privi di mezzi, che attualmente non fruiscono di alcun sostegno per il ‘diritto allo studio’, potrebbero accedervi, e qualche figlio di papà sopravvivrebbe anche senza la paghetta  supplementare di cui ora dispone. O no?