In Calabria non si spendono i fondi per l’edilizia scolastica

Lo stato delle scuole calabresi è tra i più precari per quanto riguarda sicurezza e funzionalità degli edifici. Soltanto un terzo degli edifici è in regola con il certificato di agibilità statica contro una media nazionale che sfiora il 50%. Il certificato delle norme antincendio lo possiede una scuola ogni dieci e l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato attuato in una scuola ogni sei.

Nonostante questo quadro preoccupante che colloca la Calabria all’ultimo posto delle regioni italiane per quanto riguarda le condizioni dell’edilizia scolastica, la maggior parte dei comuni calabresi non riesce a spendere le risorse assegnate per migliorare lo stato delle scuole.

È quanto emerge dalla relazione della sezione di controllo per la Calabria della Corte dei Conti che ha rilevato come nel triennio 2007-2009, a fronte di somme rese disponibili dalla legge 23/96 sull’edilizia scolastica per oltre 13 milioni di euro, sono stati spesi in Calabria solo 648 mila 726 euro pari a poco meno del 5% del totale.

Dalla relazione della Sezione regione di Controllo per la Calabria, presentata a Catanzaro, spuntano rilievi in materia di gestione del patrimonio scolastico, la programmazione e i profili strategici, i criteri per la provvista e l’assegnazione delle risorse e la consistenza e gestione degli interventi.

La relazione evidenzia, tra l’altro, uno stato di avanzamento delle opere “alquanto lento e disomogeneo” e circostanze temporali, unite alle risorse non utilizzate, che “prefigurano il rischio di nuove rideterminazioni di costi e programmazione”. La sezione della Corte ha rilevato anche la “pressoché inesistente attività di monitoraggio e informazione sull’avanzamento fisico e finanziario delle opere” e “l’inadeguatezza delle progettazioni iniziali”.