Il TAR dichiara illegittimi i licei quadriennali

Accolto il ricorso della Cgil-scuola. Decisiva la mancanza del CNPI

Con sentenza del 16 settembre 2014 la Sezione III bis del TAR del Lazio ha dichiarato illegittima la sperimentazione avviata dal Miur in alcune scuole del territorio nazionale, che vedeva la riduzione a 4 anni della durata legale del corso di studi.

La sentenza, su ricorso della Flc Cgil, ha annullato due decreti ministeriali relativi alla sperimentazione del licei quadriennale presso questi istituti statali: il Liceo Ginnasio Statale “Quinto Orazio Flacco” di Bari, l’ISS “Ettore Maiorana” di Brindisi, l’ITE “Enrico Tosi” di Busto Arsizio e l’I.S “Carlo Anti” di Verona.

Ne ha dato notizia la stessa Cgil-scuola che sul proprio sito, oltre a riportare la sentenza, ha così commentato.

La FLC CGIL, infatti, aveva impugnato i Decreti Ministeriali n. 902 e n. 904 con i quali era stata autorizzata detta sperimentazione, ritenendoli illegittimi sia perché adottati senza il prescritto parere del CNPI, sia perché assunti senza motivazione in esecuzione di un atto di indirizzo relativo all’adeguamento agli standard europei non in grado di coniugare l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la loro modifica ordinamentale con i bisogni del territorio.

I giudici amministrativi hanno accolto appieno i motivi del nostro ricorso sotto tre distinti profili:

  1. 1.     è stato riconosciuta la illegittimità formale dei provvedimenti adottati, in assenza del prescritto parere del CNPI.
  2. 2.     tale assenza ha fatto si che i decreti non fossero motivati sotto il profilo della necessità della riduzione di un anno della durata dell’anno legale di studi, anche con riferimento al DPR 275/99 sull’autonomia scolastica.
  3. 3.     è stata ritenuto fondato il timore rappresentato dalla FLC per una evidente disparità di trattamento con coloro che effettuano il corso di studi quinquennale, come si è verificato in occasione di altre sperimentazioni.

Il Tar, pertanto, ha annullato i decreti impugnati e ora il Miur dovrà rinunciare al proprio progetto sperimentale di ridurre la durata del corso di studi della scuola superiore.