Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il successo crescente dei programmi di apprendimento all’estero

La bandiera sotto cui si riconoscono è blu a stelle gialle. Si sentono studenti d’Europa e sanno che la loro formazione non ha “confini”. Sono un esercito di oltre 36 mila persone, che ogni anno lasciano per un periodo il loro paese per andare all’estero a studiare, lavorare o fare ricerca, aderendo così al “Lifelong Learning Programme” (Llp), il programma di azione europeo nel campo dell’apprendimento permanente. Nel 2012 l’Italia si è confermata tra i primi paesi per partecipazione al programma, con circa 10 mila candidature. Un trend in crescita rispetto agli anni passati.

I dati sono diffusi dall’Indire, che assieme all’Isfol, promuove una serie di workshop sull’istruzione del Terzo millennio nell’ambito del Festival d’Europa di Firenze.

Mentre oggi parte della politica e dell’opinione pubblica italiane guardano con riserva verso l’Unione europea del “rigore e dell’austerità”, gli studenti e i giovani lavoratori si dimostrano invece più legati all’idea originaria di Europa unita, un’occasione di crescita e opportunità per tutti. Lo testimoniano i numeri: nel 2008 per aderire al programma Llp si erano candidati 6.073 italiani, nel 2012 erano quasi 10 mila. In crescita tra il 2011 e il 2012 anche il trend delle candidature approvate, che sono passate dal 31% al 33% del totale.

Dell’Llp, spiega l’Indire, fanno parte progetti come Comenius ed Erasmus. Grazie a Comenius, “soprannominato l’Erasmus delle superiori”, dal 2007 sono partiti dall’Italia per esperienze di studio all’estero circa 600 alunni, mentre 167 alunni stranieri sono stati ospitati in 43 scuole italiane. In generale, in Europa, sono stati realizzati circa 4 mila partenariati scolastici, all’interno dei quali oltre 80 mila, tra docenti e alunni di tutta Europa, hanno realizzato un’esperienza di mobilità all’estero. Circa 6 mila invece sono state le borse di studio erogate per la formazione in servizio dei docenti.

Per quanto riguarda l’Erasmus, ricorda l’Indire, l’Italia è al quarto posto per mobilità di studenti in uscita, con una crescita annua del 15%. In generale, in Europa, nel periodo 2007-2012 per studio si sono spostati circa 94.600 studenti, per placement circa 9.600. Negli ultimi 5 anni il placement Erasmus ha registrato una crescita consistente: nell’anno accademico 2011/2012 l’incremento del numero degli studenti in mobilità è stato del 31,7%, contribuendo alla mobilità Erasmus per il 12,7%, in netta crescita rispetto al 4,4% del 2007/2008.

Oltre alle trasferte all’estero, l’apprendimento permanente europeo si traduce anche in esperienza virtuale, attraverso i gemellaggi elettronici tra scuole. La community eTwinning conta oltre 200.000 utenti iscritti, di cui oltre 14 mila solo in Italia, con circa 7.500 progetti approvati e “rappresenta a oggi – osserva l’Indire – l’unica esperienza di networking online di docenti europei estremamente attivo e vivace”.

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