Il sindacato? Forza di conservazione per Aprea; soggetto di concertazione per Bastico

Nel confronto organizzato da Tuttoscuola tra l’on. Aprea e il viceministro Bastico il 1° aprile scorso, più volte si è parlato del ruolo del sindacato scuola, con valutazioni diametralmente opposte.

Per la rappresentante del PDL il sindacato è la forza di maggiore conservazione presente nel mondo della scuola. Per ottenere l’ok sociale a maggiori investimenti per l’istruzione, bisogna che “si elimini la percezione che la scuola è al servizio della burocrazia, dei docenti e dei sindacati piuttosto che a disposizione degli studenti e delle famiglie“.

A proposito del potere del sindacato di disapplicare le leggi (è successo recentemente per il tutor e la mobilità degli insegnanti), Valentina Aprea ha inoltre dichiarato che, una volta al governo, “ci faremo furbi” nell’approvare innovazioni legislative, togliendo, quando necessario, il diritto di riserva dei sindacati ad intervenire sulle norme, un diritto che ha vanificato la volontà del Parlamento e del governo.

Bastico ha parlato invece di necessità di efficaci relazioni sindacali e di condivisione delle scelte, evitando di operare contro anziché con. In proposito il viceministro ha ricordato il Memorandum firmato quasi un anno fa tra governo e sindacato con il quale sono stati assunti impegni comuni che legittimano una valutazione positiva della volontà del sindacato a concorrere responsabilmente nel cambiamento.

Rispetto ad altri settori pubblici, la scuola gode di minor frammentazione nella rappresentanza sindacale. Le sigle sindacali sono numerose, ma quelle che hanno raggiunto il minimo del 5% di rappresentatività (sia a livello associativo che elettorale) sono solamente cinque: le tre confederali, lo Snals e la Gilda degli insegnanti.