Il "quaderno bianco" di Fioroni e Padoa-Schioppa ispira la manovra finanziaria

Probabilmente, quando meno di un anno fa il ministro Fioroni licenziò, insieme al collega dell’economia Padoa-Schioppa, il quaderno bianco sulla scuola, non pensava che le scelte ipotizzate per migliorare il sistema di istruzione nazionale sarebbero state adottate dalla parte politica allora all’opposizione.

Sembra invece che proprio quel “quaderno” contenga gli elementi di base per la revisione del sistema delineata dall’art. 64 del decreto legge 112/2008 in fase di definitiva conversione.

Vi sono tre direttrici che emergono nello studio del “quaderno bianco” per contenere e qualificare la spesa per l’istruzione: ridurre i livelli orari di lezione (essenzializzando contestualmente curricoli e piani di studio), dimensionare le classi verso livelli più elevati, aumentare la quantità di docenza.

Esclusa per il momento qualsiasi ipotesi di elevare l’orario degli insegnanti, vengono invece individuate, più o meno esplicitamente, linee di intervento sulle due prime direttrici.

Sembra di capire, infatti, che si vada ad una riduzione dell’orario di lezione (potrebbero, ad esempio, non essere più previste le ore facoltative e opzionali nelle scuole del primo ciclo). Abbassando il monte ore annuo di lezione, non solo l’Italia si avvicinerebbe alla media Ocse e UE ma, soprattutto, avrebbe minor bisogno di docenza, con conseguente riduzione degli organici dei docenti. Un effetto di avvicinamento all’Europa con risultati di risparmio si avrebbe rivedendo la dimensione delle classi e delle istituzioni scolastiche. In proposito il “quaderno bianco” si chiede (ed indirettamente propone) per quale ragione il numero minimo di alunni per classe si misura all’interno di ciascun punto di erogazione del servizio (plesso/scuola) anziché all’interno di tutta una istituzione scolastica?

Sono interrogativi che potrebbero trovare presto una risposta pubblica, visto che in sede di conversione del decreto legge 112/2008 è stato mantenuto il termine molto ristretto di 45 giorni (10 agosto prossimo) per l’approntamento del piano programmatico che dovrà costituire la base per la revisione degli ordinamenti scolastici.