Il primo decreto per la riforma/2: ce la farà per settembre?

Ecco l’iter necessario per far partire la riforma da settembre.
Lo schema di decreto, una volta approvato dal Consiglio dei Ministri, deve essere sottoposto al parere, obbligatorio ma non vincolante, della Conferenza unificata Stato-Regioni e delle Commissioni di Camera e Senato. Per il parere di queste ultime è previsto un tempo di 60 giorni, mentre per quello della Conferenza i termini oscillano tra i 30 e i 45 giorni (che potrebbero essere contestuali a quelli richiesti alle Commissioni parlamentari).
Se il 16 maggio lo schema di decreto verrà approvato, il testo non potrà essere inoltrato alle Camere prima di una settimana (23 maggio): i 60 giorni decorrerebbero da quel momento per un parere da esprimere entro il 23 luglio (è del tutto improbabile che le Commissioni possano anticipare la scadenza, considerate le sospensioni dei lavori parlamentari per le campagne elettorali di maggio-giugno).
Il ministro, ricevuti e valutati i pareri delle Commissioni parlamentari, potrebbe formalizzare il testo definitivo e sottoporlo all’approvazione del Consiglio dei ministri non prima della fine di luglio.
Il decreto, una volta approvato, verrebbe quindi pubblicato in Gazzetta ufficiale (10-20 agosto) ed entrerebbe in vigore tra il 25 agosto e il 5 settembre. Se poi il parere della Conferenza unificata dovesse essere necessariamente espresso prima dell’esame alle Camere, si dovrebbero aggiungere 30-45 giorni in più. E il decreto, in questo caso, entrerebbe in vigore a ottobre, a lezioni già avviate…