Il PD verso le primarie. Tre linee sulla scuola

Domenica 25 ottobre si svolgeranno le elezioni primarie, indette dal PD per la scelta del futuro segretario del partito. Gli iscritti, nei congressi, hanno dato la maggioranza assoluta dei consensi all’ex ministro Pierluigi Bersani (55%), seguito dall’attuale segretario Dario Franceschini (37%) e dal terzo candidato, Ignazio Marino (8%). Ma occorrerà attendere l’esito delle primarie per completare la lunga e complessa procedura di elezione del segretario del maggiore partito di opposizione.

Tutti e tre i candidati hanno parlato di scuola, con argomentazioni in buona parte convergenti (no ai tagli, solidarietà ai precari, più investimenti per scuola, università e ricerca), ma per capire quale potrà essere la politica scolastica del futuro PD, a seconda di chi lo guiderà, occorre mettersi da un punto di vista più generale, e considerare le diverse alleanze politiche e sociali proposte dai tre candidati.

In linea di massima, e tenendo conto della aleatorietà delle previsioni politiche, si può dire che la segreteria Bersani punterebbe su un nuovo centro-sinistra moderatamente riformista, aperto all’UDC, diffidente verso il populismo dell’Idv di Di Pietro e verso le componenti più  movimentiste della ex sinistra radicale. Il suo profilo, anche in politica scolastica, sarebbe probabilmente quello di un partito con uno stabile radicamento sociale e una forte base programmatica, poco incline ai tatticismi di corto respiro, in grado di mediare (anche con l’attuale maggioranza) senza perdere identità. Obiettivo strategico: vincere le elezioni politiche alla scadenza naturale.

Una segreteria Franceschini cercherebbe invece di ricostruire un sistema ampio di alleanze, come quello che portò Prodi a vincere le elezioni nel 2006, con l’Idv e senza l’UDC, e sarebbe quindi, in materia scolastica, più aperta alle istanze della ex sinistra radicale, per esempio in materia di obbligo scolastico e di politica del personale. Obiettivo strategico: combattere frontalmente e possibilmente rovesciare l’attuale maggioranza.

Una segreteria Marino sarebbe caratterizzata anch’essa da una forte opposizione all’attuale maggioranza, poco o per nulla disposta a mediazioni, ostile all’UDC e più vicina all’Idv. In campo scolastico, il rigorismo laico di Marino potrebbe rimettere in discussione la posizione e il ruolo dell’insegnamento della religione cattolica. Obiettivo strategico: affermare il principio della laicità nella vita pubblica.