Il Partito Democratico contro il maestro unico

Raffica di critiche da parte del Partito Democratico al recente Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137, che introduce importanti cambiamenti nel nostro sistema di istruzione (voto in condotta, voti numerici, maestro unico).

Per Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura della Camera, con il decreto saranno ridotte le ore scolastiche, sarà a rischio il tempo pieno, e si avranno insegnamenti più generici: “La scuola primaria, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro sistema educativo viene sacrificata sull’altare dei tagli di Tremonti”.

In particolare, l’articolo 4 del decreto infligge un duro colpo al nostro sistema educativo: “Con l’articolo 4 del decreto legge 137 si riduce a 24 ore settimanale l’orario scolastico della scuola primaria, si mette in discussione il tempo pieno, nonostante sia un ottimo modello educativo che risponde alle esigenze delle famiglie di oggi, e si affida l’insegnamento ad un unico maestro”.

Sulla stessa linea la senatrice Mariapia Garavaglia, ministro dell’Istruzione del governo ombra, e l’onorevole Maria Coscia, responsabile scuola del Pd, secondo le quali “il maestro unico non è un romantico ritorno al passato. Significa una settimana di 24 ore, senza pomeriggi, senza attività integrative e con i bambini a casa. In breve, un duro attacco alla scuola elementare, una scuola di altissimo livello, come dimostrano i dati Ocse-Pisa: seconda in Europa, ottava nel mondo”.

Le due parlamentari temono che le famiglie, “già gravate dai tagli dei servizi e dall’aumento delle tariffe”, dovranno pagare privatamente i servizi che verranno meno con il taglio del tempo pieno.