Il nuovo ministro? A sinistra una mazzata, chiunque sia

Prendendo spunto da un fatto di cronaca che ha visto protagonista un dirigente scolastico che improvvidamente invitava i docenti del suo istituto alla sanatoria delle insufficienze degli studenti, Marina Boscaino ha tracciato su L’Unità un quadro preoccupante della situazione dei docenti statali in un servizio dal titolo emblematico “Cari insegnanti arrendetevi”.

A parte le riflessioni e le considerazioni della giornalista, in parte anche condivisibili, l’incipit dell’articolo, considerata la natura della testata che lo ha ospitato, non può non stupire e, per certi aspetti, preoccupare.

La scuola italiana e molti degli insegnanti che vi lavorano sono in serie difficoltà – esordisce la Boscaino – . Siamo in attesa solo della mazzata finale: la designazione del nuovo ministro.”

A prescindere dal nome del ministro. Il nuovo ministro, chiunque sia, sarà una mazzata, una sciagura, fosse anche una persona di alta qualità. Comunque.

È sempre l’avversario politico da sfiduciare, da contrastare. A prescindere.

Si tratta di una pregiudiziale politica ben lontana dalla linea veltroniana del confronto, della dialettica, della democrazia non urlata e non piazzaiola.

C’è da augurarsi che la frase infelice sia piuttosto la reazione stizzita per l’esito elettorale negativo di due settimane fa. Se invece fosse l’annuncio di una linea di contrapposizione radicale che sembrava archiviata, ci si dovrebbe aspettare una lunga stagione calda e improduttiva per la scuola.