Il Miur perde pezzi importanti

Per l'istruzione dovrebbero andare in pensione 4 direttori generali e un capo dipartimento. Preoccupazione del ministro

Sono sempre più insistenti le voci di pensionamenti in massa di alti funzionari pubblici, tra cui diversi direttori generali e dirigenti del Ministero dell’istruzione, preoccupati dei pesanti effetti negativi su stipendi e indennità di buonuscita determinati dalla manovra finanziaria.

Non può non essere preoccupata per questo imprevisto il ministro Gelmini che verrebbe a trovarsi con una struttura acefala proprio in una delle fasi più delicate della riforma delle superiori, quello dell’avvio delle nuove prime classi riformate.

E a settembre, con l’avvio del riordino dei licei, dei nuovi tecnici e professionali, parte proprio il momento più importante della “sua” riforma del sistema di istruzione. Sembra che la Gelmini abbia ottenuto che i suoi direttori generali pensionandi restino in servizio fino a novembre per accompagnare i primi (e più difficili) passi della riforma.

Nella sede centrale del Miur si dice che siano con le valigie pronte (e lettera di dimissioni già presentata) quattro dei dieci direttori generali e uno dei due capi dipartimento, oltre a diversi dirigenti.

In sede periferica la musica non cambia e avrebbero già presentato dimissioni alcuni direttori generali di USR e vari dirigenti degli uffici periferici.