Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il manifesto delle religioni nelle aule scolastiche

Il XVI Municipio di Roma è entrato (non in punta di piedi) nella travagliata questione dei simboli religiosi (leggi crocifisso) da esporre nelle aule scolastiche con una proposta che ha già sollevato alcune critiche.
Questo Municipio della capitale ha predisposto un grande manifesto (100 x 70) che riporta su sfondo azzurro i simboli in oro delle principali religioni monoteiste e politeiste del mondo: cristianesimo, ebraismo, islamismo, induismo, buddismo, sikkismo, jainismo, zoroastrianesimo shintoismo, bah’i, religioni tradizionali indoamericane, indigene africane, taoismo.
Non sappiamo se il manifesto comprenda anche i testimoni di Geova, ma certamente l’intenzione è quella di raccogliere tutte le religioni, proprio nel solco della miglior tradizione romana che già duemila anni fa aveva innalzato al centro della città il Pantheon, il tempio di tutte le divinità.
Il manifesto, voluto come segno di pace e di tolleranza, e messo gratuitamente a disposizione di tutte le scuole che lo richiedono (www.romasedici.it), raccoglie i simboli di 13 religioni (tra cui il crocefisso, la menorah, la mezzaluna, la ruota del dharma, il tao, l’aum).
Le critiche all’iniziativa non si sono fatte attendere. Alleanza nazionale ha chiesto che il XVI Municipio si impegni piuttosto a esporre in tutte le aule scolastiche, come suo obbligo di legge, il crocefisso.
Difficile calcolare se e quante scuole vorranno sfruttare l’occasione. Probabilmente il Municipio dovrebbe augurarsi un successo modesto dell’iniziativa, perché, considerando che le classi di scuole statali sono 372.439 (senza contare le 40 mila delle scuole non statali), se tutte chiedessero gratuitamente il manifesto (37-40 mila copie) sbancherebbero l’intero bilancio.

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