Il mal di scuola colpisce sia gli alunni che gli insegnanti

Se il ritorno dalle vacanze (non certamente brevi) stressa spesso gli alunni che faticano ad adattarsi ai ritmi del lavoro scolastico (e va tenuto conto che per molti giorni all’inizio dell’anno scolastico negli istituti superiori l’orario resta provvisorio e ridotto in attesa che si completi l’organico dei docenti), per diversi insegnanti, a sentire molti dirigenti scolastici, l’adattamento all’attività didattica fa emergere in modo acuto malesseri sopiti, nevralgie e indisposizioni varie oppure necessità di visite specialistiche.
Le chiamate di supplenza in molte scuole sono già a pieno ritmo, ma, in attesa delle graduatorie definitive d’istituto, invece di nominare supplenti si procede alla sostituzione degli assenti con docenti interni.
Accanto ad una buona parte degli insegnanti, impegnati e responsabili, ve ne sarebbero altri dalla salute labile e dallo stress facile.
L’assenteismo nella scuola italiana non è mai stato oggetto di approfondito esame e le poche statistiche in merito riportano (probabilmente per difetto) dati che, rispetto ad altri comparti pubblici, risultano piuttosto “confortanti“, probabilmente perché misurati su un arco temporale apparentemente uguale per tutti (l’anno solare), ma che per il personale docente (non per quello amministrativo e dirigente) va invece considerato per anno scolastico (poco più di 200 giorni lavorativi).
Docenti fragili, e certificati medici forse un po’ troppo compiacenti.