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Il Lazio si muove per favorire l’integrazione degli stranieri

Il Consiglio regionale del Lazio ha deciso di promuovere una proposta di legge nazionale che interviene sul testo unico in materia di immigrazione e condizione dello straniero (decreto legislativo 286/98).

Se la proposta verrà convertita in legge, potranno chiedere il permesso di soggiorno per motivi di studio e di accesso al lavoro anche gli stranieri nati in Italia che dimostrino una permanenza continua nel nostro paese negli ultimi dieci anni.

L’assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, ha spiegato che questa iniziativa potrebbe colmare “un vuoto giuridico che penalizza quei ragazzi stranieri nati in Italia e presenti sul nostro territorio ininterrottamente, che, allorché compiono i 18 anni, diventano ‘irregolari’. Si tratta in particolare dei ragazzi figli di Rom, di apolidi, o minori stranieri soli, spesso ospiti di case famiglia o di comunità, per i quali la normativa nazionale non prevede né la possibilità di studiare, né la possibilità di lavorare con un permesso di soggiorno specifico“.

Questo problema – ha continuato la Costa – si aggiunge alla tematica più generale della concessione della cittadinanza nel nostro paese ai ragazzi nati in Italia, che restano fino a 18 anni ‘immigrati extracomunitari’, anche se si sentono italiani, parlano italiano e sono perfettamente integrati“. L’assessore ha concluso auspicando che il Parlamento riprenda l’iniziativa su queste urgenti questioni, che riguardano l’immigrazione.

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