Il governo dell’autonomia scolastica dimenticato da tutti

Una vera autonomia delle istituzioni scolastiche comporta, peraltro, che si prevedano al più presto organi di governo all’interno di ogni istituto. Il Governo si appresta a presentare alle Camere un disegno di legge di riforma degli organi collegiali di istituto, ispirato a garantire la presenza degli essenziali organi di governo, lasciando alla libertà dei singoli istituti di prevedere le forme di partecipazione e organizzazione ritenute più opportune“.

Parola di ministro. Moratti. Cinque anni fa, in occasione della presentazione del suo programma alle Camere, l’ex-ministro Moratti lanciava questo impegno per rimediare al ritardo della riforma degli organi collegiali che avrebbero dovuto essere ridefiniti prima del nuovo regime di autonomia delle istituzioni scolastiche (1° settembre 2000).
Sei anni dopo l’avvio dell’autonomia scolastica, non esistono organi collegiali di istituto ad hoc, ma sopravvivono, in qualche modo, i vecchi organi collegiali nati trent’anni fa e mai riformati in competenze, composizione e struttura.

I diversi progetti di riforma degli organi collegiali, presentati dalla maggioranza o minoranza di turno dalla fine degli anni ‘90, si sono persi nelle aule parlamentari e, il più delle volte, sono stati abbandonati a se stessi, anche per mancanza di intese tra le parti.
Sicuramente il prossimo anno scolastico partirà con i vecchi organismi collegiali.

È troppo sperare che nel corso dell’anno si arrivi alla riforma, così da aprire dal 2007/2008 una nuova stagione di partecipazione e di gestione più vicina al mutato quadro della scuola?