Il giallo del parere della Commissione Bilancio del Senato

Nel pomeriggio di giovedì 22 gennaio alcune notizie di agenzia avevano parlato di parere non favorevole espresso dalla Commissione Bilancio del Senato sullo schema di decreto.
La notizia era immediatamente rimbalzata su vari organi di informazione, diventando seccamente “la commissione Bilancio boccia il decreto Moratti”. Cosa è successo effettivamente?
Alcuni parlamentari della minoranza avevano giudicato non regolamentare il metodo adottato dalla Commissione Istruzioni del Senato che aveva voluto esprimere il parere sul decreto legislativo prima di assumere le valutazioni della Commissione Bilancio, e avevano evidenziato nel parere di quest’ultima, espresso il giorno dopo, alcune osservazioni critiche sul testo in esame.
Critiche al decreto? Il passo è breve e subito si è parlato di bocciatura.
A dire il vero le cose non stanno proprio così, come si può evincere dalla lettura del parere della Commissione Bilancio del Senato.
Si esprime infatti parere favorevole ma si pongono due condizioni di necessaria modifica al testo del decreto: per la generalizzazione delle scuole dell’infanzia occorre prevedere appositi ulteriori decreti legislativi con relativa copertura finanziaria; gli anticipi di iscrizione devono essere maggiormente diluiti nel tempo. Un parere favorevole condizionato non è un parere negativo.
A quanto risulta a Tuttoscuola tali condizioni sono già state recepite nel testo riformato che verrà inviato al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.
Ma, mentre un giallo si scolora, un altro assume toni accesi: perché l’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri venerdì 23 gennaio, non è ancora stato diramato?
Il responsabile scuola di Forza Italia, Mauro, ha precisato che il decreto non è compreso all’ordine del giorno ma che sarà comunque trattato. Strano, no?

PARERE DELlA COMMISSIONE BILANCIO DEL SENATO SUL DECRETO SULLA SCUOLA DELL’INFANZIA E IL CICLO PRIMARIO
La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato lo schema di decreto in titolo, nel presupposto che non derivino effetti finanziari per il bilancio dello Stato dalla possibilità di stipulare contratti di prestazione d’opera, di cui agli articoli 7, comma 4, e 10, comma 4, esprime per quanto di propria competenza, osservazioni favorevoli a condizione di introdurre le seguenti modificazioni:
-riformulare gli articoli 1, comma 2, e 12, comma 2, nel senso di prevedere che la generalizzazione dell’offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell’infanzia sia assicurata attraverso ulteriori decreti legislativi di cui all’articolo 1 della legge n. 53 del 2003, che al comma 8 prevede che i decreti legislativi la cui attuazione determini nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica siano emanati solo successivamente all’entrata in vigore di provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie;
-prevedere forme di modulazione delle anticipazioni delle iscrizioni di cui agli articoli 2 e 6 che si estendano anche oltre il triennio 2004-2006, richiamato dalle disposizioni transitorie di cui agli articoli 12, comma 1, e 13, comma 1, in relazione all’esigenza di assicurare il rispetto dei limiti di spesa indicati dall’articolo 15.

Per saperne di più leggi “Il decreto minuto per minuto” nella rubrica La giornata