Il decreto sul servizio di valutazione uscirà dopo l’estate

I tre schemi di decreto legislativo su diritto-dovere, valutazione e alternanza, già approvati in prima lettura dal consiglio dei ministri e sottoposti alla procedura consultiva, procedono lentamente nell’iter di confronto in Conferenza unificata.
Nelle settimane scorse ha superato le forche caudine della Conferenza lo schema di decreto legislativo relativo all’”Istituzione del servizio nazionale del sistema di istruzione e formazione, nonché riordino dell’Istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003 n. 53″.
Regioni, Comuni e Province, nel corso dei primi incontri avevano opposto un fronte contrario quasi compatto, presentando una serie di emendamenti al Miur.
Pregiudiziale di fondo era che il decreto venisse definito previa intesa con la Conferenza, anziché su semplice parere, ritenendo la materia della valutazione invasiva anche delle competenze regionali su istruzione e formazione professionale.
Altra pregiudiziale: secondo Regioni, Anci e Upi, la legge di riforma prevede la delega per la definizione del sistema di valutazione, ma non quella della costituzione del servizio di valutazione.
Nel merito la Conferenza aveva evidenziato anche la dipendenza del Servizio nazionale di valutazione dal Miur e una mancanza di autonomia vera e propria.
Nella seduta conclusiva il sottosegretario Aprea ha concesso alcune modifiche al testo, ottenendo un consenso solo parziale delle Regioni. Il provvedimento è stato approvato dalle Regioni di centro-destra presenti e respinto dalle regioni di centro-sinistra. Parere contrario di Anci, Upi e Uncem.
Visti i tempi, sarà però difficile che il provvedimento, che deve acquisire anche il parere delle commissioni parlamentari entro 60 giorni, possa vedere la luce entro l’estate.
E dopo, non è detto che non diventi oggetto di impugnativa davanti alla Corte costituzionale da parte di qualche regione.